Vedi BRIGANTIUM dell'anno: 1959 - 1994
BRIGANTIUM (v. vol. II, p. 170)
Anche se i Brigantes (in considerazione della presenza del suffisso -nt) non erano in origine celti, sembra tuttavia certo che si fosse formato nella zona, nella fase precedente alla romanizzazione, un oppidum celtico, la cui ubicazione è da individuare (grazie al ritrovamento di numerose monete databili alla prima metà del I sec. a.C.) nell'ambito dell'area urbana dell'attuale Bregenz.
La vocazione commerciale del sito è attestata fra l'altro dalla menzione, in un'epigrafe, di cives Romani negotiantes Brigantienses. L'esistenza di quest'associazione da un lato e, dall'altro, la mancanza di funzionari cittadini fanno pensare che B. non abbia posseduto, nell'ambito della provincia del Norico, alcun diritto cittadino, anche se un'iscrizione in onore di Druso Minore testimonia un notevole grado di romanizzazione già in età tiberiana.
Il sito, in ogni caso, più che come città si può classificare come vicus. Al foro, ai templi e agli edifici già noti si sono aggiunti un grande impianto termale sulla riva del lago di Costanza, con ampio cortile e con portico, e alcune mansiones e domus. Sul lato opposto dell'insediamento, verso la campagna, sono stati individuati invece edifici formati da piccoli ambienti, lunghi e stretti, da identificare come quartieri di commercianti con annesse officine. Sul pendio che scende verso il lago si trovano due grandi ville (con impianto termale proprio), e un'area non edificata entro cui era collocata, sembra, un'ara relativa al culto imperiale. Ai piedi del castello tardoantico è stato scavato un bacino portuale, che fu usato dalla flotta del lago di Costanza: il molo era costruito in pesanti blocchi su una massiccia struttura lignea a palafitta.
I varî edifici posti in luce in vecchi e nuovi scavi danno l'impressione, nell'insieme, che B. fosse un centro di attività «terziaria» assai sviluppata, con un'economia alimentata dal traffico di transito e dall'approvvigionamento dei dintorni. La popolazione residente nel centro urbano era relativamente poco numerosa; la valle del Reno, nel periodo di maggior fioritura, fu occupata da grandi latifondi. Sono stati rinvenuti a B. una decina di frammenti di rilievi, alcuni dei quali ricomponibili e riunificabili, e resti di almeno tredici bronzi di grandi dimensioni: se ne potrebbe apparentemente trarre la conclusione che non fosse tanto presente a B. uno strato sociale «medio», anche se benestante, quanto uno strato «alto», così ricco da potersi concedere la committenza di plastica bronzea di grandi dimensioni.
Bibl.: H. J. Kellner, Zur Drusus-Inschrift von Bregenz, in JbVorarlberger, 1973, pp. 38-43; G. Spitziberger, Die römischen Amphorenstempel von Bregenz - Zum Exporthandel Spaniens im I. und 2. Jahrhundert, ibid., 1976-1977, pp. 157-184; Β. Overbeck, Geschichte des Alpenrheintals in römischer Zeit, Teil I: Topographie, Fundvorlage und Historische Auswertung (Münchner Beiträge zur Vor- und Frühgeschichte, XX), Monaco 1982, pp. 20-33, 169-250 (con bibl. prec.); Das römische Brigantium (Katalog des Vorarlberger Landesmuseums, n. 124), Bregenz 1985; P. Gleirscher, Topographisches zum antiken Brigantium, XXXVII, Montfort 1985, p. 283 ss.; Ν. Heger, CSIR, III, 4, Die Skulpturen der Stadtgebiete von Aguntum und von Brigantium, Vienna 1987; M. Konrad, Augusteische Sigillata aus Bregenz, in Germania, LXVII, 1989, pp. 588-593.