BRIGETIO
Centro militare e poi anche civile della Pannonia. Fece parte prima della Pannonia Superior e in seguito, dopo il 215 d. C., fu inquadrato quale colonia nella Pannonia Inferior.
Data la sua vicinanza ad Aquincum non è improbabile che il centro di B. abbia seguito lo stesso sviluppo della capitale della Pannonia. Si può, infatti, supporre che all'età giulia il centro fosse già fondato quale fortezza sul Danubio. All'età di Domiziano, allorquando la rivolta dei popoli confinanti con la Pannonia richiamò l'imperatore nella regione, si è sicuri che vi fu un castrum in terra. Verso il 101 o, sicuramente nei primi anni del II secolo, il Castrum in terra fu trasformato in uno in pietra che seguì le stesse tracce del primo, cioè m 700 × 490. È sicuro ora che questa trasformazione del castrum in terra in uno in pietra avvenne per manu militari della Legio XI Cl. P. F. Subito dopo le guerre daciche questa legione passa a Durostorum e il suo posto è preso dalla Legio I Adiutrix.
Data la sua posizione quale centro avanzato sulla linea del limes e ben collegato con gli altri centri di grande importanza, come Aquincum e Vindobona, è naturale vedere il suo rapido sviluppo anche sotto forma di centro civile. Infatti ben presto, accanto al centro militare sorsero le canabae da cui si sviluppò il centro civile, il quale, verso l'età severiana, acquista il diritto di colonia.
Sfortunatamente l'uno e l'altro centro non furono, fin verso il 1927-29 e ancora una volta negli ultimi anni, un centro di scavi sistematici. Tutto ciò che fino al 1928 si conosceva di questo centro si sapeva soltanto attraverso i ritrovamenti fortuiti, mentre il muro di cinta del castrum rimase, fino a quest'epoca, una cava di pietra.
Durante gli ultimi scavi, iniziati nel 1927 e continuati fino a questi giorni, si è potuto constatare che tra la linea settentrionale del castrum ed il Danubio vi era una serie di edifici che si possono collegare con l'importanza navale che doveva avere il centro militare e quello civile. Dallo stesso scavo sono venuti nuovi elementi a chiarire la forma del castrum che si presenta ad angoli rotondi, caratteristica questa piuttosto del III-IV sec. È un rifacimento che si può assegnare ad uno di quei periodi di distruzione parziale della fortificazione, distruzione avvenuta almeno due volte in periodi anteriori a Valentiniano I. Anche questa constatazione si è potuta avere attraverso questi scavi. Se poco si conosce inoltre della città militare, una conoscenza più precisa si ha di quella civile.
Già nel 1899 fu scoperto un Dolichenum di m 8 × 4 che restituì molto del materiale votivo collegato al culto di Jupiter Dolichenus, divinità orientale diffusa specialmente nelle province danubiane e particolarmente in Pannonia, databile nel III sec. d. C. Posto fuori del castrum, verso l'angolo S-O, l'edificio pare sia l'unico monumento del genere conosciuto nella provincia. Sempre fuori la cinta militare fu messo in luce, durante gli ultimi scavi, un doppio acquedotto che riportava l'acqua dal Tata alla città civile e militare. Dagli stessi scavi di questi ultimi anni, vennero fuori molti sarcofagi che indicano una fabbrica locale. Tra questi uno di bella fattura del III sec. d. C. appartenente ad un interprex Dacorum. Oltre a questa ricca collezione di sarcofagi, venne fuori anche una statua di Caracalla in oro, di cui si è data soltanto notizia, aspettando ancora una dettagliata pubblicazione. Dell'anfiteatro segnalato fuori della cinta militare, da Pocockes, nulla di preciso si sa finora. Rimane da scavare meglio il punto indicato da Pocockes.
Bibl.: C. Patach, in Pauly-Wissowa, III, 1888, s. v.; L. F. Marsigli, Danubius Pannonico-Mysius, II, 1726, tavv. 1, 3, 4; W. Kubitschek, in Sitzungsber. Wiener Akad., Philol. Hist. Klasse, CCIX, 1929, fasc. I; St. Paulovics, Funde und Forschungen in B. (Szòny), in Laureae Aquincenses memoriae Valentini Kuzsinsky dicatae, II, 1941 (Dissertationes Pannonicae, ser. 2, n. 11), pp. 118-164; F. Lang, Das Dolichenum von B., ibid., pp. 165-187, tav. v, a p. 161, e p. 166.