• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BRIGHELLA

di Fausto Nicolini - Enciclopedia Italiana (1930)
  • Condividi

BRIGHELLA

Fausto Nicolini

. Lo sviluppo dato alla voce arlecchino, che il lettore dovrà tenere presente (anche per la bibliografia), permette di procedere qui per semplici accenni, in quanto capostipite comune di Brighella e di Arlecchino è Zani. Non si sa bene se nelle coppie di zani che nei primi decennî del Cinquecento partecipavano ai "ludi zanneschi", si distinguesse già il primo dal secondo. Certo è che nella commedia dell'arte, nella quale, fin quasi dall'origine, gli zani sono costantemente due, il primo (il futuro Brighella) si venne sempre più distinguendo dal secondo (il futuro Arlecchino) per i nomi specifici, per il vestito, per il linguaggio, per la tecnica scenica, per il carattere.

Nomi specifici. - Tra i moltissimi, i primi e più frequenti, che il primo zani ebbe nelle compagnie della valle padana, furono Pedrolino (donde il Pierrot francese e l'eroe delle marionette russe Petruška) e Scapino (donde lo Scapin molieriano e, in genere, del teatro francese); e, nelle compagnie dell'Italia meridionale, Coviello (Giacometto). Ultimo o uno degli ultimi, e non immigrato mai in Francia, quantunque restato poi nome generico del tipo, Brighella, che pare debba la sua fortuna, più che ad altro, al teatro goldoniano. Per lo meno, in tutti gli scenarî secenteschi finora conosciuti esso non ricorre mai.

Vestito. - Originariamente, come quello di tutti gli zani, lo componevano una larga camicia bianca stretta alla cintola con una correggia, lunghi e larghi pantaloni bianchi, mantello bianco, cappello biforcuto con penna, pantofole, borsa, batocio, maschera nera con barba. In progresso di tempo, la camicia, i pantaloni e il mantello di Brighella furono orlati da un gallone colorato, per lo più verde, in guisa da arieggiare una livrea più o meno signorile.

Linguaggio. - Già dalle origini Brighella ne adopera uno meno rustico e incolto di Arlecchino. I prontuarî secenteschi (p. es. quello del Cecchini), mentre impongono al primo zani d'essere spiritoso cum moderamine, gl'inibiscono formalmente le stupidaggini arlecchinesche. Anzi nel Pellegrino fido amante di Flaminio Scala (1600 circa) Pedrolino è così colto da ergersi a giudice della questione allora di moda: se sia professione più nobile quella dello scrittore o l'altra del guerriero.

Tecnica scenica. - Molto meno indiavolato d'Arlecchino nella mimica, nella danza e nell'acrobatismo, Brighella doveva saper suonare e cantare meglio di lui (donde l'altro suo nome specifico di Flautino). Codesta consuetudine quasi costante della Comédie française, sembra derivasse dal famoso scapino Francesco Gabrielli, inventore e suonatore di parecchi strumenti, compositore di canzonette, "chitarrista di corte", protagonista de Gl'istrumenti di Scapino (commedia scritta apposta per lui), e anche firmatario, in punto di morte (1638), d'un testamento burlesco, in cui, dei suoi tanti strumenti, lasciò il violino a Cremona, il contrabasso a Piacenza, la viola a Milano, la chitarra a Venezia, l'arpa a Napoli, il trombone a Genova, il mandolino a Perugia, la tiorba a Bologna, il liuto a Ferrara e tutti gli altri a Firenze.

Carattere. - Di carattere, a proposito delle maschere della commedia dell'arte, si può, per ovvie ragioni, parlare soltanto in significato molto empirico. Comunque, negli scenarî, in cui Brighella e Arlecchino intervengono tutti due in condizione servile o poco diversa, quanto Arlecchino è abitualmente sciocco, altrettanto Brighella è furbo, accorto, orditore di complicati intrighi (donde appunto il nome). Se c'è tipo della Commedia dell'arte ricalcato sui Trappola, sui Truffa e altrettali servi astuti della commedia erudita della Rinascenza, è proprio il primo zani, che imbroglia le carte, mena per il naso gli sciocchi, manda a monte matrimonî, organizza burle a danno di vecchi amorosi, paga creditori a suon di nerbate, et sic de caeteris. Pertanto nessun'a a maschera più di Brighella doveva conoscere a menadito il canovaccio della favola, il cui svolgimento era affidato soprattutto a lui. Anzi egli, più delle altre maschere, pur sottostando all'obbligo dell'improvvisazione, doveva mandare a mente molti "luoghi comuni", quali "entrate", "chiusette", lazzi, prologhi e così via. Più d'uno quindi gli "zibaldoni" compilati per lui, fra i quali il più ampio è quello raccolto dal Brighella Zannoni e pubblicato nel 1787, ricco di circa 750 fra motti, satire, freddure, calembours e altra consimile merce, talora di qualità più fine di quella esibita di solito in compilazioni di questo genere.

S'avverta per ultimo che, pur ricalcato talora sull'astuto e imbroglione Pedrolino o Scapino della commedia dell'arte, il Brighella goldoniano diventa molto spesso una sorta di maggiordomo o cameriere di fiducia: onesto, disinteressato, buon consigliere del padrone, di cui cura egregiamente gl'interessi; l'incarnazione, insomma, dei domestici del buon tempo antico.

v. arlecchino.

Vedi anche
Scapino Maschera del teatro italiano, figlio di Brighella, che rappresenta il servo incostante, intrigante, spiritoso, mentitore e millantatore, detto anche Scappino. Indossava il camicione e i pantaloni bianchi degli Zanni, cui in seguito si aggiunsero una livrea listata di verde. Celebri S. furono F. Gabrielli, ... commèdia dell'arte Genere teatrale nato in Italia alla metà del Cinquecento, e vivo fino alla fine del Settecento. Le sue caratteristiche, molto particolari, entusiasmarono il pubblico fin dalle origini: gli attori non recitavano testi, ma improvvisavano i dialoghi in scena; vi erano 'tipi fissi', cioè personaggi che tornavano ... Carlo Cantù Attore della commedia dell'arte (1609-1676), fu al servizio dei duchi di Parma e specialmente del giovane cardinale F. M. Farnese, recitando le parti di primo zanni con il nome di Buffetto; sposò la vedova di F. Biancolelli, Isabella Franchini (Colombina). Nel 1645 con G. Gabbrielli (Diana) fu chiamato ... Franco Parènti Attore e regista teatrale italiano (Milano 1921 - ivi 1989). Interprete estroso ed eclettico, dopo aver esordito al Piccolo di Milano (1947) si dedicò con successo alla radio e al cabaret, accanto a D. Fo e G. Durano con i quali tentò la carta del cabaret politico in Il dito nell'occhio (1953) e Sani ...
Tag
  • FRANCESCO GABRIELLI
  • COMMEDIA DELL'ARTE
  • ITALIA MERIDIONALE
  • COMÉDIE FRANÇAISE
  • FLAMINIO SCALA
Altri risultati per BRIGHELLA
  • Brighella
    Enciclopedia on line
    Maschera della commedia dell’arte e poi della commedia del 18° sec., impersonata dal primo zanni. È il tipo del servo astuto, che nel Settecento si trasforma in un fedele domestico attento agli interessi del padrone. Porta berretto, mantello, giacca e pantaloni bianchi orlati di galloni verdi, cintura ...
  • Brighella
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Maria Saitta Un servo furbo e intrigante Maschera della commedia dell'arte, è all'apparenza un servo fedele e rispettoso, al punto da essere considerato indispensabile nelle case in cui lavora. Sempre pronto a consigliare e ad accontentare i desideri del suo padrone, spesso però finisce col rivelarsi ...
Vocabolario
brighèlla
brighella brighèlla (più spesso con iniziale maiuscola, Brighèlla) s. m. [der. di brigare], invar. – Nome di una maschera della commedia dell’arte, tipo del servo astuto, abile orditore d’intrighi, e poi, nella commedia del sec. 18°, del...
batòcio
batocio batòcio s. m. [voce ven., corrispondente all’ital. batocchio]. – Spatola di legno che gli zanni portano alla cintura e che brandiscono come arma nelle frequenti contese; nel sec. 18° è una caratteristica dei costumi di Brighella...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali