BRIGIDA di Svezia, santa (lat. e sved. Birgitta)
Nacque probabilmente nel 1303, a Finstad nell'Uppland, di cui suo padre Birger Persson era governatore; sua madre fu Ingeborg Bengtsdotter, discendente dalla stirpe reale dei Folkunghi. Ambedue i genitori erano religiosissimi. L'indole ascetica e mistica di B. ebbe quindi ogni agio di esplicarsi e fin dall'età di sette anni ella fu oggetto di straordinarie visioni. A circa 12 anni perdette la madre e passò sotto l'educazione della zia Karin che influì molto sul carattere della nipote. Nel 1316, fu data in sposa a Ulf Gudmarsson, ed ebbe 8 figli, fra cui S. Caterina di Svezia (v.). Passata col marito a Ulfåsa, B., si prodigò in beneficenze verso i poveri, e favorì attivamente gli studî raccogliendo dotti uomini attorno a sé, fra i quali Mattia di Linköping che influì sulle sue idee mistiche.
Intanto la fama di B. si diffondeva anche fuori del suo paese, specialmente dopo che essa fu chiamata alla corte di Magnus Eriksson. Tra il 1341 e il 1343 andò in pellegrinagg) o, col marito, a S. Giacomo di Compostella. Rimasta vedova, con suo gravissimo dolore, nel 1344 B. si dedicò ormai tutta alle pratiche ascetiche, ed ebbe una ripresa delle visioni della sua fanciullezza. Essa ebbe sicura consapevolezza di vedere Cristo che le parlava e fu sua cura di mettere in iscritto o di dettare ciò che aveva udito. Tale redazione era originalmente in svedese; ma venne subito tradotta in latino dal priore Petrus d'Alvastra, suo confessore, e da Petrus di Skänninge; cosicché il testo fu ben presto diffuso in tutta Europa. Sono talvolta pie meditazioni, ma, per lo più, severi ammonimenti al genere umano, rappresentato coi suoi peccati al cospetto di Dio giudice; con infiammata parola B. si rivolge a preti e a monaci, ai potenti della terra, al papa medesimo. Le singole Revelationes sono di una tal potenza, che B. fu giustamente proclamata il maggior genio poetico della Svezia medievale.
Nel frattempo B. fondava un nuovo ordine di religiose (Ordo S. Augustini S. Salvatoris) chiamate comunemente delle "brigidine", il cui principale monastero fu costituito a Vadstena. Il monastero doveva rappresentare, secondo B., una specie di copia della società che attorniava Gesù. Esso albergava 60 religiose; in un altro edificio, vicino ma separato, vivevano 13 sacerdoti, 4 diaconi e 8 fratelli laici. I 13 sacerdoti rappresentavano gli apostoli (12 + 1 Paolo), e l'insieme degli altri membri (60+ 4+ 8) rappresentavano i 72 discepoli di Cristo. Per ottenere dal papa l'approvazione dell'ordine, B. intraprese il viaggio a Roma; e ivi rimase, raggiunta pure dalla figlia Caterina, salvo alcuni intervalli, per tutto il resto della sua vita, attendendo il ritorno del papa da Avignone. Solo con bolla del 3 agosto 1370 riuscì B. ad ottenere da Urbano V l'approvazione dell'ordine, in base alla regola di S. Agostino, con l'aggiunta di talune particolari disposizioni emanate da B. Nell'anno 1372-73 B. compì un pellegrinaggio ai Luoghi Santi: e rimase in Palestina più di quattro mesi. Ritornò a Roma dove morì il 23 luglio 1373 nel luogo (piazza Farnese) dove ora sorge la chiesa dedicata al suo nome; il suo corpo fu l'anno appresso portato nel monastero di Vadstena. B. fu dichiarata santa da Bonifacio IX, il 3 ottobre 1391. La sua festa è celebrata in Svezia il 7 ottobre, nel resto della chiesa l'8. Il convento di Vadstena fu, anche dopo la sua morte, un centro di studî che esercitò per più di due secoli sulla vita culturale della Svezia un'influenza fondamentale; e l'ordine da lei fondato esiste tuttora - riformato per sole suore - con diramazioni in tutti i paesi cattolici.
Opere: La prima edizione, Lubecca 1486, comprende 8 libri di Revelationes, di cui i primi sette nella redazione di Petrus di Alvastra e di Petrus di Skänninge, e l'ottavo riordinato da Alfonso di Jaen; seguono: la Regula Sancti Salvatoris, il Sermo Angelicus, le Quatuor Orationes e un libro di Revelationes extravagantes. V. l'elenco delle ed. seguenti in T.E. Klemming, Birgitta-litteratur, Stoccolma 1884. Lo stesso Klemming ha pubblicato un interessante testo delle "rivelazioni" in svedese antico, certamente versione dal latino, del sec. XIV; voll. 5, Stoccolma 1857-84.
Bibl.: Fonti principali sono la biografia di B. scritta da Petrus d'Alvastra e Petrus di Skänninge (in Scriptores rerum sueciarum, III), e gli Atti ufficiali della canonizzazione che sta pubblicando J. Collijn, Stoccolma 1924 e segg. V. inoltre negli Acta Sanctorum, 4 ottobre.
Dell'abbondantissima letteratura moderna sull'argomento cfr. Comtesse de Flavigny, S. B., 3ª ed., Parigi 1910; F. Russo, S. B. nella leggenda e nella storia, Napoli 1913; F. Hammerich, Den hellige B. og Birgittastudier, I, 1911; Th. Höjer, Studier i Brigittenordens historia, Stoccolma 1905; G. Binder, Die heilige B. von Schweden und ihr Klosterorden, Monaco 1891. Interessanti comunicazioni si leggono negli Atti dell'Accademia delle scienze di stoccolma, fatte dal Silfierstolpe, vol. XII; dallo Schück, n. s., XIII; dal Hildebrand, n. s., XIX. E su B. a Roma v. infine C. de Bildt, in Svenska Minnen och Märken i Rom, Stoccolma 1900. Una potente evocazione poetica di B. e del suo tempo ha offerto in Heliga Birgittas Pilgrimsfärd (1901), uno dei maggiori poeti svedesi, Werner von Heidenstam: v. la trad. it. di G. Ricci, Fiesole 1925.