BRIGNOLE SALE, Anton Giulio
Nacque a Genova nel 1673 (battezzato il 7 settembre), unico figlio maschio di Giovan Francesco e di Maria Durazzo, in una famiglia che, nelle ultime generazioni, era andata acquistando una potenza economica e politica e un prestigio sempre maggiori. Poco si sa della sua giovinezza. Avviato alla vita politica, servì la Repubblica in alcune missioni diplomatiche. La prima di esse cade nel 1702, mentre si stava svolgendo la guerra di successione spagnola, in occasione del passaggio del re di Spagna Filippo V per il territorio della Repubblica.
Già il 4 maggio, su proposta dei serenissimi collegi, il Minor Consiglio aveva deliberato di inviare una rappresentanza guidata da due nobili incontro al re a Napoli. Dopo il rifiuto di Eugenio, Durazzo e di Antonio Grimaldi, la scelta cadde sul B. e su Pier Francesco Grimaldi (credenziali: 23maggio), che, accompagnati da dieci gentiluomini e un seguito di quaranta persone in abiti di gran gala, salparono dal porto ligure con due galee il 24 maggio. Essi furono accolti con molta cortesia alla reggia napoletana, ma Filippo V non volle essere accompagnato dai due Genovesi nella prosecuzione del suo viaggio verso la Liguria: perciò il B. e il Grimaldi si congedarono da lui dopo alcuni giorni, precedendolo a Genova ove annunziarono il prossimo arrivo del sovrano alla Spezia. La Repubblica allora provvide all'invio di altri ambasciatori - Gian Agostino Centurione, Francesco M. Balbi, Giacomo Filippo Durazzo, Francesco M. Serra, Domenico Sauli e Gian Giacomo Imperiale -, che accogliessero il re al suo sbarco.
Nel 1704 il B. venne inviato come ambasciatore presso il re di Francia Luigi XIV, da cui ottenne il rilascio dilalcuni ufficiali piemontesi che il duca d'Oria aveva fatto prigionieri di Genova. Più lunga e di maggiore impegno, anche in relazione alla delicata fase della guerra di successione spagnola, la missione del B. come inviato straordinario a, Milano, ove rimase dal 31gennaio al 1º giugno del 1707, mantenendo una corrispondenza fitta e ricca di notizie con il governo genovese.
In generale, gli era stato affidato il compito di osservare le mosse degli altri rappresentanti diplomatici, in particolare di quelli pontificio e veneziano, nonché i maneggi del marchese Ercole Turinetti di Priè e i movimenti delle truppe imperiali del generale Stick. Ma soprattutto il B. doveva incontrarsi col principe Eugenio di Savoia, da cui venne ricevuto il 4 febbraio, per ottenere assicurazioni circa l'intangibilità dei confini genovesi contro le mire espansionistiche di Vittorio Amedeo II di Savoia, che mai sopportava la neutralità della Repubblica. Per raggiungere questo obiettivo il governo genovese si piegava a fornire all'Impero contribuzioni in denaro per la guerra contro la Vrancia: il B. tentò di ottenere una notevole riduzione della cifra richiesta e, durante il suo soggiorno milanese, organizzò il versamento della cifra di 20.000 doppie alla Cassa di guerra di Milano, attraverso una complessa operazione che si valeva della mediazione di Giorgio Mesmer, persona di fiducia della tesoreria milanese e del capitano di Novi. Inoltre il 18 febbraio il B. era in grado di segnalare l'addensarsi di truppe tedesche ai confini della Repubblica, la quale si affrettò a mandare rinforzi alle fortezze: questa segnalazione valse al B. una "ricevuta con lode" da parte del suo governo.
Ritornato a Genova, dopo l'udienza di congedo del 2 giugno 1707, non sì hanno altre notizie sulla partecipazione alla vita politica del B., il quale pure dovette influire profondamente nelle vicende della Repubblica, se i suoi contemporanei affermavano che fosse "di somma autorità e di un potere al concetto di molti eccedente la meta di una civile moderazione ed eguaglianza" (Archivio di Stato di Genova, Mss. 473. c. 566).
Ancor giovane il B. morì a Genova intorno al 1710.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Genova, Archivio segreto, 1/484; Ibid., Lettere ministri Milano, 10-2306; Ibid., Mss. 473; N. Battilana, Genealogie delle famiglie nobili di Genova, Genova 1825, I, cc. 1-3; L. Grillo, Elogidei Liguri illustri, II, Genova 1846, ad Indicem;M. Rosi, Un ricevimento regio al principio del '700(Filippo V a Genova), in Arch. stor. ital., s.5, XVIII (1896), p. 332; V. Vitale, Diplomatici e consoli della Repubblica di Genova, in Atti della Società ligure di storia Patria, LXIII (1934), pp. 64, 184, Id., Breviario della storia di Genova, II, Genova 1955, p. 146.