Vedi BRINDISI dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
BRINDISI (v. vol. II, p. 173 e s 1970, p. 164)
Di un certo interesse, tra le ricerche recenti nel territorio brindisino, si è rivelata l'esplorazione di un abitato in località Punta le Terrare, con una successione di strati relativi all'insediamento dell'Età del Bronzo. Di particolare importanza sono i fondi di capanne, con battuti pavimentali argillosi sovrapposti a strati di cocciame, messi in relazione ai caratteristici potsherd-pavements presenti in ambiente mesoelladico e a Troia I-II. Nell'area occupata dalle capanne sono stati messi in luce anche piccoli forni utilizzati per la cottura di vasi d'impasto. Accanto alla ceramica indigena di tipo appenninico si ritrova molta ceramica micenea d'importazione. Fondamentali punti di riferimento cronologico sono forniti dall'associazione di ceramica d'impasto del Protoappenninico Β con ceramica del Miceneo (o Tardo Elladico Ι-ΙΙ, 1500-1425 a.C.) e successivamente di ceramica tipicamente appenninica con frammenti del Miceneo III A e III Β (1425- 1300 a.C.).
L'attività nel settore dell'archeologia sottomarina e le sistematiche perlustrazioni condotte in varie località del litorale brindisino hanno dato notevoli risultati. Va menzionato il materiale ceramico recuperato a S. Sabina, comprendente, tra l'altro, numerose coppe megaresi (III sec. a.C.).
Uno scavo sistematico di ampie proporzioni è quello effettuato nell'area urbana di B., in Via Cappuccini, dov'è stata esplorata un'area di necropoli, con tombe che vanno dagli inizî del III sec. a.C. al IV d.C. Lo scavo sistematico di questa necropoli, la cui esistenza era già nota fin dal secolo scorso, ha fornito ulteriori elementi per la conoscenza di B. dall'età repubblicana a quella imperiale. Alle tombe più antiche, precedenti o contemporanee alla fondazione della colonia latina di Brundisium del 244 a.C., alcune con trozzelle messapiche a decorazione geometrica, altre con vasi dello stile di Gnathia, fanno seguito tombe terragne del II-I sec. a.C. Dalla prima età imperiale appare il rito dell'incinerazione, con un gruppo di urne in pietra con segnacolo addossato e cinerari fittili contenenti, assieme alle ceneri, balsamari in vetro, monete, aghi di vetro o d'argento. Un interessante corredo con oggetti in vetro, bronzo e osso accompagnava un vaso cinerario inserito in una teca litica. Infine nel III e IV sec. d.C. sono documentate soltanto tombe a inumazione. Poco a N, nel territorio di B., ad Apani, è stato individuato e scavato nel 1971 un centro per la fabbricazione di anfore da trasporto documentato da un complesso di fornaci e scarichi di fittili, databile dal II sec. a.C. al I d.C.
Nell'agosto 1992 è stato fortuitamente individuato, nel tratto di mare prospiciente Brindisi, un nucleo eterogeneo di frammenti di statue in bronzo, tuttora in fase di recupero (v. esplorazione archeologica).
Bibl.: R. Jurlaro, Greci nella Brindisi romana, in Magna Graecia, V, 1970, n. 9-10, pp. 19-20; U. Fantasia, Le leggende di formazione di Brindisi e alcuni aspetti della presenza greca nell'adriatico, in AnnPisa, s. III, II, 1972, pp. 115-139; C. Marangio, Rinvenimenti archeologici lungo alcune antiche strade del Brindisino, in AnnLecce, VI, 1971-73, pp. 149-174; A. J. Parker, Two Wrecks of the Augustan Period Found near Brindisi, in IntJNautA, III, 1974, p. 147; S. Patitucci Uggeri, Saggio stratigrafico nell'area di S. Pietro degli Schiavoni a Brindisi. Relazione preliminare 1975-1976, in RicStBrindisi, IX, 1976, pp. 133-200; R. Jurlaro, Primi dati sopra l'impianto urbanistico di Brindisi romana, ibid., XII, 1979, pp. 153-162; A. Cocchiario, La necropoli. Brindisi, via Cappuccini. Introduzione alla mostra, Fasano 1984, pp. 23-57; A. Travaglini, Documentazione numismatica della necropoli brindisina di via Cappuccini. Nota preliminare, in Studi per L. Breglia (BollNum, suppl. I), Roma 1987, pp. 203-204; G. Carito, L'urbanistica di Brindisi in età repubblicana, in AA. VV., La Puglia in età repubblicana, Galatina 1988, pp. 173-179; C. Marangio, Nuove iscrizioni dalla necropoli romana di via Cappuccini in Brindisi, ibid., pp. 191-231; G. Uggeri, Il porto di Brindisi in età repubblicana, ibid., pp. 47-64.
(E. M. De Juliis)
Museo Archeologico Provinciale. - Il complesso poggia su edifici pubblici (terme) di età romana i cui resti, come i due capitelli di pietra bianca con rappresentazioni di divinità, rinvenuti nel corso dei lavori per la costruzione del museo, sono esposti nella prima sala. Le raccolte locali (Collezione Civica e Collezione De Leo), nuclei iniziali del museo non smembrate al momento della accessione, sono distribuite in diverse sale, a partire dall'atrio, con i capitelli medievali da monumenti di B. oggi scomparsi.
Nella Collezione De Leo (sala I) si segnala una serie di bronzetti italici, per la maggior parte raffiguranti Eracle con clava e leontè sono presenti anche numerose «trozzelle» messapiche del V-III sec. a.C., terrecotte (IV- III sec. a.C.), ceramiche di Gnathia (III-II sec. a.C.) e vetri (II sec. a.C. - I sec. d.C.). La Collezione Civica (in parte nella sala «epigrafi e statue» e in parte nella sala I), comprende, tra le sculture, due torsi loricati, rispettivamente di età augustea e traianea, e una statua di Musa (Euterpe). Le iscrizioni, in prevalenza funerarie, provengono dalle necropoli romane poste lungo la Via Appia Traiana alla periferia di B.; numerosi sono anche i titoli onorarî e altri che documentano cariche municipali. Tra il materiale proveniente da B. (sala I) sono notevoli alcuni corredi funerarî del VII sec. a.C., con vasetti protocorinzi, e il corredo di una tomba del V sec. (cratere attico con scena dionisiaca, oinochòe e cista cordonata in bronzo). Al V sec. a.C. è attribuita una laminetta aurea con iscrizione in greco («Sciocco è chi, con mezzi inadeguati, vuole combattere uno più forte di lui»).
Nella seconda sala è stata sistemata di recente la Collezione Marzano comprendente per la maggior parte materiale proveniente dall'area archeologica di Valesio, dove, recenti scavi sistematici, hanno evidenziato un complesso termale di età romana di notevole interesse. Nella terza sala trova posto parte della Collezione Gorga comprendente terrecotte votive di divinità magno-greche. Nella quinta sala, con ausilio di pannelli, foto e grafici, è illustrata la facies culturale della preistoria del brindisino, dal Paleolitico all'Età del Bronzo.
È nei progetti l'allestimento della sezione dedicata all'archeologia sottomarina, attualmente sistemata come mostra temporanea, nei locali dell'ex Biblioteca Provinciale situati nello stesso edificio del museo.
(B. Sciarra Bardaro)