BRINDISI (VII, p. 860 e App. I, p. 319)
Negli anni immediatamente precedenti la seconda Guerra mondiale si è avuto un notevole sviluppo dell'attività portuale specialmente per effetto dell'unione con l'Albania (servizî con Valona). Anche l'aeroporto capolinea delle aviolinee italiane per l'Albania, la Grecia, la Turchia, e tappa di quelle imperiali britanniche e olandesi, ebbe notevole movimento. Durante la campagna di Grecia subì qualche bombardamento aereo (nella zona del porto e della stazione ferroviaria).
Nella piazza ben difesa si rifugiarono (10 settembre 1943) il re e Badoglio, dopo la loro fuga da Roma, quando seppero che non vi erano Tedeschi. Con notevoli difficoltà riuscirono a sistemarsi; il governo, per il momento, era senza mezzi e senza possibilità di esercitare la sua azione sul resto dell'Italia liberata. Essendo rimasti a Roma quasi tutti i ministri, furono attribuiti al Capo di stato maggiore generale i poteri civili e la facoltà di emanare bandi. Intanto furono organizzati i servizî principali. Nell'impossibilità di costituire un governo di uomini politici, per il rifiuto di questi a collaborare col re, Badoglio nominò ai varî ministeri dei sottosegretarî, con funzione di ministri (16 novembre 1943). Fra essi, accanto a funzionarî, vi erano anche alcuni uomini politici liberali. I ministeri, nell'impossibilità di sistemarsi a Brindisi, si installarono in altre località - Bari, Taranto, Lecce e Vietri - e questa dispersione ostacolò la coordinazione e la rapidità dell'azione di governo. Quando il territorio a sud dei confini settentrionali delle provincie di Bari, Potenza, Salerno, fu restituito all'amministrazione italiana (11 febbraio 1944) il governo si trasferì a Salerno.
L'attività portuale degli Alleati si era, in questo periodo, concentrata prevalentemente a Bari, il che finì per creare una situazione difficile per la città. La ripresa è ora lenta e ardua, anche per la scarsità dei collegamenti commerciali col Levante. Notevole stabilimento industriale recente è quello della S.A. Costruzioni aeronavali, attualmente dedito alla riparazione di materiale ferroviario. In attività è ancora l'Arsenale della marina militare, oltre i tradizionali stabilimenti oleicoli e conservieri. La popolazione residente nel comune al censimento 1936 era di 41.699 ab.; quella presente alla metà del 1947 era calcolata in 58.452 (di cui circa 7/8 accentrati nel capoluogo) e la residente al 31 dicembre era di 55.749. Alla stessa data la provincia contava 303.665 abitanti.
Bibl.: Per il periodo 1943-44, v. A. Degli Espinosa, Il Regno del Sud, Roma 1946.