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BRIOLOTO

di Maria Teresa Cuppini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)
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BRIOLOTO (Brioloto a Balneo, o de Balneo)

Maria Teresa Cuppini

Un'iscrizione oggi nella navata destra di S. Zeno Maggiore di Verona, presso il fonte battesimale, indica B. come autore del rosone nella facciata della chiesa ("fortune fecit rotam") e di un fonte ("et Verone primitus balneum/lapideum ipse designavit"). Il lavoro per S. Zeno deve risalire a circa il 1189, anno in cui (il 14 aprile) è documentata la vendita di un terreno, di proprietà di B., all'abate sanzenate (Simeoni). È, verosimile che egli abbia avuto una funzione anche d'architetto per la facciata della chiesa, dove il rosone è inserito chiaramente durante la costruzione, e sia stato quindi l'autore degli archetti pensili che formano la cornice del tetto della basilica. I rilievi del rosone sono espressivi di una risentita plasticità, memore della lezione di Niccolò nei portali del duomo e di S. Zeno. Se non B., un maestro a lui affine per cultura e sentimento è l'autore di un rilievo con figura virile su un plinto nel Museo Civico di Verona e di sei delle otto scene scolpite nella vasca battesimale in S. Giovanni in Fonte: Annuncio ai pastori,Adorazione dei Magi,Erode che comanda lastrage,Strage degli innocenti,Fuga in Egitto,Battesimo di Gesù. L'insegnamento di Niccolò non fu determinante, tuttavia, per questo scultore, incline a mettere in evidenza una forza rustica, peraltro meno energica di quella, compressa, nei rilievi del grande maestro romanico. Il Magagnato accosta all'arte di B. due cariatidi nel Museo di Castelvecchio.

B. morì prima del 1º genn. 1226.

Fonti e Bibl.: L. Simeoni, Lo scultore B. e l'iscrizione di S. Zeno, in Mem. dell'Acc. di agric..,lett.,arti... di Verona, LXXIV (1898), pp. 6188; Id., La basilica di S. Zeno..., Verona 1909, p. 31 (con bibl.); C. Cipolla, Appunti di S. Maffei sulle epigrafi medioevali veronesi..., in Madonna Verona, IV (1910), 14-15, pp. 84-86; G. Trecca, La facciata della basilica di S. Zeno, Verona 1938, pp. 95-99; W. Arslan, La pittura e la scultura veronese dal sec. VIII al sec. XIII, Milano 1943, pp. 139 s., 149, 198; G. De Francovich, Contributi alla scultura romanica veronese, in Riv. dell'Ist. di archeol. e storia dell'arte, IX (1942), pp. 108-110, 116, 122-124, 126; L. Magagnato, Arte e civiltà del Medioevo veronese, Torino 1962, pp. 18 s.; A. M. Romanini, L'arte romanica, in Verona e il suo territorio, II, Verona 1964, pp. 732-737 (con bibl.); U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 20.

Vedi anche
rosone Elemento caratteristico delle chiese medievali e protorinascimentali, delle quali costituisce spesso il motivo centrale delle facciate. La forma circolare conferisce al rosone un valore espressivo particolare, dovuto all’effetto di isolamento rispetto agli altri elementi rettilinei della facciata. Il ... navata Propriamente, in tutti gli organismi architettonici nei quali la copertura grava, oltre che sulle murature perimetrali, anche su strutture intermedie costituite da sostegni allineati, ognuno degli spazi in cui le file di tali sostegni dividono l’area complessiva coperta. La struttura a tre o cinque navata ... cariatide Figura femminile scolpita, usata in luogo di colonna o pilastro a sostegno di sovrastanti membrature architettoniche. Il nome deriva secondo la tradizione dalle donne della città della Laconia Carie. scultura Arte e tecnica dello scolpire, cioè di raffigurare il mondo esterno, o meglio di esprimere l’intuizione artistica per mezzo di materiale opportunamente modellato; con valore concreto, l’opera stessa. Nella denominazione di scultura si comprende ogni opera plastica (statue, gruppi, rilievi), sia essa ...
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