BRNO
(ted. Brünn; Brnen, Brnno, Brunna, Antiqua Bruna nei docc. medievali)
Città della Cecoslovacchia, situata alla confluenza dei fiumi Svratka e Svitava in una posizione geografica estremamente favorevole, nel punto di incontro tra le pendici sudorientali della catena collinare boemo-morava e delle pendici settentrionali della valle del Dyje-Svratka. Nell'area di B. l'insediamento è attestato dal Paleolitico fino all'età della Grande Moravia (sec. 9°), ma non sussistono testimonianze riferibili a una città antica precedente quella altomedievale, né gli scavi archeologici hanno fino a oggi confermato la presenza di mura di una fortificazione dell'età della Grande Moravia, benché sia possibile ipotizzarne l'esistenza sulla base di reperti provenienti dal nucleo storico della città.Un'edizione completa di documenti relativi alla storia di B. attende ancora di essere pubblicata; nell'Arch. mĕsta Brna sono tuttavia conservate manoscritte alcune opere relative alla storia di B. (Sebastian Sutor, Breve descrizione sommaria della città regia Brno, 1661; Gregor Ignác Košinský, Pars historiae Brunensis, 1669). Una fonte importante è costituita inoltre dal Liber sententiarum, il libro di diritto di B., comprendente una raccolta di norme relative allo statuto cittadino compilata intorno alla metà del sec. 14° dal cronista Joannes e tradotta anche nelle lingue ceca e tedesca.L'insediamento altomedievale di B. si data al sec. 6° ed è formato da due nuclei importanti: il primo, comprendente siti che hanno fornito reperti legati prevalentemente alla fase della Grande Moravia, si estende sul lato sinistro dell'altopiano del fiume Svitava (Židenice, Malomĕřice, Obřany), mentre il secondo è situato nell'area della c.d. vecchia Brno.Le prime notizie relative a B. riguardano la sua provincia (1046, 1048) o la fortezza (1091, 1098), alla quale si riallaccia anche l'origine della città; fondata dal principe Bretislao II, essa era costituita da una struttura interna e una esterna, con una cinta di fortificazione. Si può ipotizzare l'esistenza di numerose porte, localizzabili però in due soli casi: una porta della vecchia B. sussistente nei dintorni degli od. vicoli Dominikanská e Starobrnenská, in direzione della città vecchia, e una seconda che doveva essere situata nei pressi del prolungamento dell'od. vicolo Josef, nell'insediamento ceco ai piedi della fortezza, attraverso la quale si giungeva alla strada che in direzione di Olomouc portava verso l'Ungheria. Sono note descrizioni storiche dei secc. 11°-12° relative alla fortezza, probabilmente già scomparsa nella prima metà del Duecento e secondo tali fonti localizzata sulla collina Petrov; tuttavia sia recenti indagini archeologiche sia l'analisi delle fonti dimostrano che non esistono elementi che consentano di localizzarla con sicurezza. Re Přemysl Ottocaro II (1233-1278) edificò negli anni 1234-1277 una nuova fortezza, a partire dal 1279 denominata Špilberch (od. Špilberk; ted. Spielberg). È stato dimostrato che l'attuale tratto sudorientale coincide con il palazzo, affiancato da una torre quadrangolare; il cortile, a pianta trapezoidale, era protetto da mura e in direzione del centro cittadino si apriva un ingresso con muri dello spessore di m. 3, difeso da una possente torre.L'insediamento si concentrava presso l'importante punto di attraversamento sul fiume Svratka nell'area della città vecchia, dove dominava una massiccia presenza insediativa dell'età della Grande Moravia (abitato e cimitero). Nella stessa zona vennero poste le fondamenta della città medievale, verso la quale conduceva la direttrice viaria di Bratislava in direzione N, il c.d. cammino di Mikulov; alla città vecchia portava anche un altro tracciato proveniente dalla Boemia meridionale, che proseguiva verso il territorio di Jihlava. La città vecchia era attraversata inoltre da strade dirette verso settentrione, una delle quali portava nella regione di Kladsko e Breslavia, mentre la seconda era il c.d. cammino Trstĕnice, proveniente da Praga; il collegamento di B. con l'Ungheria passava per Skalica.Nei secc. 11°-12° si sviluppò un insediamento legato al mercato e caratterizzato da un notevole livello di traffici; all'inizio del sec. 13° l'abitato della vecchia B. assunse la denominazione di Burgus Brunensis. All'epoca coloni tedeschi e valloni crearono nuclei autonomi lungo le strade della fortezza Veveří e del castello del Nord e costruirono vicoli che vennero denominati Platea Letorum, Platea Renensis e Platea Cursorum. Laddove le antiche strade provenienti da questi vicoli si univano, venne a costituirsi una piazza del mercato triangolare, circondata da abitazioni e denominata Forum Inferius o Forum Antiquum; contemporaneamente all'arrivo dei nuovi coloni si formò a B. anche una comunità ebraica. Si erano dunque costituiti tre nuclei abitati, distribuiti all'interno e all'esterno della fortezza. Nel 1231-1237 l'area di quest'ultima venne annessa all'insediamento ceco originario costituendo, insieme a quello del mercato dei coloni stranieri, la città di Brno. Circondata da mura e fossato, dotata di una nuova piazza di forma quadrata, essa non includeva l'originario nucleo del mercato della vecchia B.; di fatto, l'andamento irregolare della topografia conferma che la nuova città si sviluppò senza interferire con l'insediamento precedente.Solo nel gennaio del 1243 re Venceslao I (1205-1253) concesse a B. privilegi cittadini, in un documento che cita anche i fossati e le mura: queste circoscrivevano una superficie di ha 36,4 seguendo un tracciato che dall'antico municipio conduceva a porta Veselá, ai piedi della fortezza, toccava porta Behounská e proseguiva, attraverso via Švédska e Na Hradbách, fino a porta Mĕninska, dirigendosi poi verso la porta ebraica (Židovská) e passando quindi sotto la collina Petrov per giungere a porta Brnĕnská. I sobborghi si estendevano per ha 105 ed erano suddivisi in quattro quartieri. Il circuito murario era rinforzato da numerose torri (ca. cinquanta) e il fossato da una seconda cinta, esterna a quella principale.Ai margini del centro cittadino, oltre a monasteri e chiese, vennero costruiti anche ospedali; uno dei più antichi, dedicato allo Spirito Santo, si deve, nel 1238, all'iniziativa del cittadino Rudger, che quattro anni dopo lo donò con tutti i beni al nuovo ospedale di S. Giovanni Battista, dell'Ordine crociato dei Cavalieri di Malta.È stato dimostrato che a B. l'architettura civile era realizzata in origine in legno e pietra. L'antico municipio, di stile borgognone-cistercense, a un piano, era dotato di un'alta torre poligonale; è stata inoltre accertata l'esistenza di abitazioni e di torri anche sull'altura del mercato del carbone, su quella del mercato alto e in altri punti della città. Di particolare interesse l'antica residenza del margravio, presso il mercato del pesce (Rybný trh), una casa-torre della prima metà del sec. 13°, che nel 1343 fungeva da municipio. Risale al terzo quarto del sec. 13° anche la fortezza signorile sullo Spilberk, che era circondata da un fossato e da mura in pietra e circoscriveva una superficie di notevole estensione; sul lato orientale il fossato era attraversato da un ponte e, accanto all'ingresso, si ergeva una monumentale torre poligonale, mentre sul lato opposto si trovava un edificio con salone al piano terreno e cappella al piano superiore. Il sistema edilizio si basa sull'impiego del laterizio come materiale da costruzione e della pietra per la realizzazione di dettagli architettonici. In via Radnická si conserva il nucleo centrale di un'abitazione borghese della metà del Trecento.La zecca di B., attiva fino al sec. 12°, era ubicata nella residenza del sovrano; vi furono coniate le monete dei principi Corrado I e Ottone I, così come i denari di Bretislao II, Ottone II e Vratislao III.Nei dintorni di B. sono stati rinvenuti numerosi sepolcreti e singole sepolture, databili tra il sec. 9° e il 12°, oltre ai cimiteri situati presso le chiese della Vergine Maria, di S. Pietro e di S. Martino.
Bibl.: A. Hrudička, Topographie diecese brnĕnské [Topografia della diocesi di B.], Brno 1908; B. Bretholz, Geschichte der Stadt Brünn I, Brno 1911; E. Dostál, Umĕlecké památky Brna [Monumenti di B.], Praha 1928; V. Denkstein, Chrámová stavba kláštera Králové na Starém Brnĕ [Costruzione del monastero Králové nell'antica B.], Brno 1936; C. Hálová-Jahodavá, Brno. Stavební a umĕlecký vývoj mĕsta [Sviluppo edilizio e artistico di B.], Praha 1947; V. Mencl, Hrad Špilberk a jeho stavební typ [La fortezza dello Špilberk e la sua tipologia architettonica], Památková péče 24, 1964, pp. 102-114; Dĕjiny mĕsta Brna I [Storia di B. I], Brno 1969; D. Cejnková, Archeologický výskum starobrnĕnského kláštera [Scavo archeologico nel monastero dell'antica B.], Archaeologia historica 5, 1980, pp. 335-337; R. Procházka, Archeologie k počátkům jihomoravských mĕst [Archeologia delle origini delle città della Moravia meridionale], ivi, 10, 1985, pp. 133-142; D. Cejnková, J. Losbotová, I. etapa archeologického průzkumu NKP Špilberk [Prima tappa della ricerca archeologica sul monumento nazionale Špilberk], ivi, 11, 1986, pp. 171-173; R. Procházka, Archeologické prameny ku středovĕkému Brnu [Fonti archeologiche per la B. medievale], ivi, 13, 1988, pp. 83-95.B. Chropovsky
La più antica immagine di B. riporta le caratteristiche topografiche della città nel 1593 (Paprocký, 1593, c. 386v); una piccola xilografia di Jan Willenberg, come anche un'illustrazione in Braun (1618, c. 29), raffigura la città medievale in tutta l'ampiezza della cinta muraria. Al margravio della Moravia Konrad Otto si deve la costruzione entro la fortezza di B., probabilmente negli anni settanta del sec. 12°, del duomo dei Ss. Pietro e Paolo, un edificio a impianto basilicale a tre navate con due torri occidentali. Nel 1296 il duomo divenne collegiata, dotata di capitolo, ma soltanto nel 1777 ottenne il titolo di chiesa vescovile. All'inizio del sec. 14° fu ricostruita la sede del prevosto (di quel periodo si è conservata la monumentale statua in pietra della Madonna con il Bambino), mentre alla fine del sec. 15° risale la trasformazione dell'edificio in chiesa 'a sala'; l'aspetto attuale del duomo si deve a rifacimenti degli anni 1743-1748 (copertura delle navate a volta) e a una radicale ristrutturazione goticizzante che fu attuata negli anni 1889-1909. La chiesa di S. Giacomo, insistente su un precedente edificio consacrato forse nel 1220, venne costruita alla fine del sec. 14° con impianto 'a sala' a tre navate, con tribuna e coro (la costruzione è stata peraltro profondamente rimaneggiata nel Cinquecento).Il margravio moravo Přemysl fondò presso la chiesa di S. Michele, di datazione sconosciuta, il convento dei Domenicani; dell'edificio e della chiesa edificati da questi ultimi, sostituiti tra il 1658 e il 1667 da una costruzione barocca, si conservano soltanto parte dei muri perimetrali degli ambienti conventuali, le colonnine e i capitelli di un'ala claustrale della metà del Duecento e, risalenti al periodo compreso tra la seconda metà del sec. 13° e il 1500, tre ali del chiostro, in cui sussistono lacerti di una pittura murale di età tardogotica raffigurante la Crocifissione.Secondo la tradizione locale Venceslao I eresse nel 1230, presso il lato orientale delle mura di cinta della città, il convento dei Frati Minori, del quale rimane solo il muro perimetrale della chiesa, consacrata nel 1257 e ultimata nel 1285, oltre a esigui resti del modesto fabbricato conventuale. Sulla parete di uno dei corridoi si trova una raffigurazione gotica, incompiuta, della Passione di Cristo; di quello stesso periodo si conservano inoltre la statua tardogotica in pietra della Madonna con il Bambino e una piccola Deposizione di Cristo in legno.Intorno al 1350 il margravio Jan Jindřich fondò all'esterno delle mura di cinta il convento degli Agostiniani, con la chiesa dedicata a s. Tommaso, destinandola alla funzione di luogo di sepoltura della stirpe regnante del ramo moravo dei Lussemburgo; il complesso venne profondamente trasformato in età barocca. Della chiesa rimangono solo i muri perimetrali, mentre dell'arredo medievale sussistono una scultura raffigurante la Pietà, del 1385, opera di Jindřich Parler, maestro legato al gruppo degli artisti di corte di Praga, e una scultura lignea tardogotica raffigurante Cristo crocifisso.Nel 1306 viene menzionata per la prima volta, nei pressi della cattedrale, la sede del prevosto del capitolo dei Ss. Pietro e Paolo; quanto ne rimane, insieme alla torre, risale a età tardogotica.Oltre agli edifici della città medievale si è conservata tutta la vecchia B.; in particolare sussiste tuttora la chiesa dedicata alla Vergine, in origine una rotonda risalente intorno al Mille, sostituita nella prima metà del sec. 12° da una piccola costruzione con presbiterio quadrato e navata rettangolare e trasformata dopo il 1300 in un edificio a croce (documentato da indagini archeologiche).Accanto alla chiesa della Vergine la regina vedova Elisabetta Rejčka fondò nel 1323 una abbazia di monache cistercensi; mentre i fabbricati monastici sono stati in ampia misura rimaneggiati, la chiesa - terminata dopo la metà del sec. 14° in forme architettoniche caratteristiche della Slesia, in pietre squadrate e mattoni privi di intonaco - è, insieme a quella di S. Giacomo nella città interna, uno dei monumenti medievali meglio conservati di Brno. La tavola con la Madonna e il Bambino sull'altare maggiore, un tempo conservata in S. Tommaso e appartenente al gruppo dei c.d. quadri dipinti da s. Luca, secondo la tradizione sarebbe stata trasferita nel 1150, dal re boemo Ladislao II, da Milano a Praga, dove fece parte del tesoro di stato fino al 1350, quando fu donata a Brno.Nei villaggi un tempo situati nei dintorni di B. e oggi inglobati nella città si conservano molte chiese medievali. Le più importanti sono il S. Egidio a Komárov, del sec. 12°, appartenente in origine alla prepositura dei Benedettini, e la chiesa della SS. Trinità a Královo Polie, pertinente al monastero dei Certosini fondato dal margravio moravo nel 1375 e conservata integralmente, a eccezione della facciata, modificata in stile barocco.Il Muz. mĕsta Brna conserva alcuni elementi architettonici provenienti da costruzioni risalenti ad anni compresi fra il sec. 13° e il 15°, oltre a ceramiche medievali (vasellame, maioliche, ecc., dei secc. 11°-16°). Nel Moravské muz. v Brnĕ sono conservate le monete coniate a B. dal sec. 11° al 15°, mentre le collezioni della Moravská gal. v Brnĕ raccolgono numerose opere di scultura e pittura gotica, ricami e prodotti di oreficeria, per lo più opere di carattere religioso dovute ad autori anonimi, provenienti da istituti ecclesiastici di B. e dei dintorni.L'Arch. mĕsta Brna custodisce manoscritti miniati datati tra il 1200 e il sec. 16°, codici giuridici e liturgici, come per es. quelli degli anni intorno al 1400, eseguiti nello schöner Stil, provenienti da S. Giacomo; si ricorda, in particolare, il Messale Olomucense (8/10). L'Arch. regionale possiede manoscritti miniati di carattere liturgico (secc. 13°-16°) e un insieme di libri catastali con decorazioni araldiche (catasto e nobiliario).Alla Státní vĕdecká knihovna si deve il restauro e la conservazione di libri liturgici miniati rinvenuti in antichi monasteri e databili tra la prima metà del 12° e la fine del 15° secolo. Un'importante raccolta è formata da un gruppo di manoscritti del primo quarto del sec. 14°, dovuti a iniziativa della regina Elisabetta Rejčka.
Bibl.:
Fonti. - B. Paprocký, Zrcadlo slavného markrabství moravského [Specchio del celebre margraviato della Moravia], Olomouc 1593; G. Braun, Civitates Orbis Terrarum, VI, Köln 1618; Codex diplomaticus et epistolaris Moraviae I-XV, Olomouc-Brno 1836-1903; Codex diplomaticus et epistolaris regni Bohemiae I-V, Praha 1904-1982; B. Bretholz, Die Chronik der Böhmen des Cosmas von Prag, in MGH.SS rer.Germ., n.s., II, 1923; Knihy počtů mĕsta Brna z let 1343-1365 [I libri di conti di B. negli anni 1343-1365], a cura di B. Mendl, Brno 1935.
Letteratura critica. - B. Bretholz, Geschichte der Stadt Brünn I, Brno 1911; C. Hálová-Jahodová, Brno. Stavební a umĕlecký vývoj mĕsta [Sviluppo edilizio e artistico di B.], Praha 1947; Dĕjiny mĕsta Brna I [Storia di B. I], Brno 1969.B. Samek