BRONZATURA (fr. bronzage; sp. bronceadura; ted. Bronzierung; ingl. bronzing)
La bronzatura ha per fine di dare ad oggetti di metallo, legno, gesso, cartone, ecc., l'apparenza degli oggetti antichi e principalmente del rame e dei suoi composti. A tale scopo molti sono i procedimenti impiegati, alcuni basati su reazioni chimiche, altri su semplici applicazioni meccaniche, oltre il processo galvanoplastico. Quest'ultimo si applica soltanto a oggetti di ferro di grandi dimensioni (p. es. le fontane di Piazza della Concordia a Parigi) perché i piccoli oggetti ne verrebbero alterati nei loro particolari. Qui si accennerà soltanto ai procedimenti più importanti.
Gli oggetti che si vogliono bronzare debbono essere anzitutto puliti accuratamente, o strofinandoli con carta vetrata, o lavandoli con acido nitrico o acqua regia.
Per la bronzatura di oggetti di rame si può usare la polvere d'oro; si spalma la superficie con gomma, quindi con la polvere d'oro, poi quando lo strato gommoso è secco si pulisce con una spazzola. Un altro procedimento consiste nel bagnare la superficie degli oggetti con solfidrato di ammoniaca, poi, dopo averli asciugati, strofinarli con una spazzola intinta in un miscuglio di polvere di ematite e grafite, e da ultimo con cera. Per ottenere il color verde antico si usa una soluzione di 30 gr. di carbonato o cloridrato ammonico, 10 gr. di cloruro di sodio in 200 gr. di aceto e 100 gr. di acido acetico a 8° Bé. Gli oggetti bagnati in questa soluzione e lasciati asciugare uno o due giorni prendono alla loro superficie una colorazione verde ineguale. Per bronzare le medaglie si ha buon risultato lasciandole bollire in una soluzione di due parti di verderame e una parte di sale ammonico in aceto.
Per il ferro molti sono i procedimenti proposti da Weill, Duma, Hess, ecc. Storch consiglia una soluzione di 2 parti di solfato di rame cristallizzato e 1 parte di etere solforico, in cui sia stato disciolto sufficiente cloruro di ferro, in 8 parti di acqua distillata. Il procedimento di Weiskopf consiste nello strofinare l'oggetto con un miscuglio di 10 parti di nitrato di rame, 10 parti di cloruro di rame, in 80 parti di acido cloridrico a 15° Bé.; lavare e ripetere l'operazione più volte, poi immergere l'oggetto in una soluzione di 4 parti di cloridrato di ammoniaca, 1 parte di acido ossalico, 1 parte di acido acetico in 40 parti di acqua distillata. Il metodo del De Méritens si basa sull'impiego della corrente elettrica: si pone l'oggetto in un bagno di acqua distillata scaldata a 70-80° gradi e si collega al polo positivo d'un generatore elettrico; per catodo può servire un pezzo di ferro o di rame; sull'oggetto viene così a depositarsi uno strato di ossido magnetico Fe3O4.
Per la bronzatura delle armi si profitta dell'azione dell'acido cloridrico gassoso. Si può anche strofinare la superficie metallica con una miscela d'olio d'oliva e cloruro di antimonio, quindi con uno straccio inzuppato d'acqua. Poi si lava accuratamente e si asciuga.
Gli oggetti di zinco si usa immergerli in un bagno di solfato di rame; dopo averli lasciati seccare, si strofinano con una soluzione di solfidrato d'ammoniaca o cloruro di rame in acido cloridrico. Si può anche far uso d'una soluzione di 3 parti di tartrato di rame e 4 parti di soda caustica, in 48 parti d'acqua.
Le statuette di gesso si bronzano applicando alla loro superficie, scaldata a 98°, un miscuglio di 300 gr. d'olio di lino cotto, 160 gr. di sapone di ferro e rame, 100 gr. di cera bianca.
Gli oggetti di legno e di porcellana si spalmano di silicato di potassa (vetro solubile) e su questo strato si sparge della polvere di bronzo.
Per la carta, pelle, tessuti, si fissa la polvere di bronzo con mordenti di varia specie: resine, albumina, caseina, destrina, amido, ecc. La bronzatura della carta si opera oggi meccanicamente. I fogli cosparsi del mordente vengono a contatto di un cilindro che li cosparge di polvere di bronzo, poi una spazzola porta via dalla superficie la polvere superflua e li porta a pulimento.