TAYLOR, Brook
Matematico inglese della scuola di Newton, nato a Edmonton nel Middlesex il 18 agosto 1685, morto a Somerset House il 29 dicembre 1731. Studiò a Cambridge dal 1701 al 1714 e divenne dottore in legge. Fin da quel tempo coltivò la matematica e fu in corrispondenza scientifica con J. Keill e J. Machin. Nel 1712 fu nominato membro della Società reale di Londra, di cui dal 1714 al 1718 fu segretario. Fece parte della commissionr chiamata a giudicare nel 1712 sulla contesa tra Newton e Leibniz. Dal 1715 si diede a studî filosofici e religiosi.
Varie sue memorie comparvero nelle Philosophical Transactions, e tra essi la sua nota sul problema dei centri d'oscillazione (1713). Il suo trattato, Methodus incrementorum directa et inversa (Londra 1715), è il primo che si occupa del calcolo delle differenze finite (v. differenze, calcolo delle); contiene la nota serie di T. che però risale a Giovanni Bernoulli (v. bernoulli, giovanni; funzione, n. 20). In questo lavoro T. applica il calcolo allo studio delle corde vibranti, trovando che la frequenza delle vibrazioni è direttamente proporzionale al peso tensore, e inversamente proporzionale alla lunghezza della corda stessa e al suo peso. T. determinò l'equazione differenziale del cammino di un raggio di luce che traversa un mezzo eterogeneo. Vanno infine ricordati i suoi lavori di geometria descrittiva: Linear perspective (Londra 1715) e New principles of linear perspective (Londra 1719), che contengono l'enunciato generale del principio del punto di fuga.
Bibl.: S. Lee, Dictionary of national biography, Londra 1898; G. Loria, Storia delle matematiche, III, Torino 1933, pp. 64-68; J. C. Poggendorff, Biographischliterarisches Handwörterbuch, Lipsia 1863.