LUNEBURGO, Brughiera di (in tedesco Lüneburger Heide; A. T., 53-54-55)
Ripiano quaternario tra i fiumi Elba e Aller; dalle rive della Jeetze a SO. si stende verso NE. sino alla zona delle paludi e dei terreni prosciugati sulla sinistra del basso Elba. Elevato in media 80-120 m., ripido al lato N., lentamente degradante verso E. e verso S. su terreni paludosi, intagliato da valli in parte profonde, che contribuiscono a dare al rilievo andamento di colline, separa, lungo la dorsale più elevata, il bacino dell'Elba da quello dell'Aller e della Weser. Questo ripiano è costituito di materiali glaciali (sabbie di morena profonda, trovanti, argille e marne). Non mancano poi dossi che furono riconosciuti come resti di morene frontali. Dai depositi diluviali qua e là affiorano gessi e calcari, come presso Stade e Luneburgo, dove vi sono anche sorgenti salate. Nelle sabbie filtrano le acque meteoriche che ritornano alla luce solo nelle incisioni vallive più profonde e generano o piccoli ruscelli o torbiere e prati acquitrinosi. La Wümme scende all'Aller, la Jeetze e l'Ilmenau all'Elba, mentre l'Oste sfocia nell'estuario dell'Elba. La considerevole piovosità (700 mm. all'anno) favorirebbe lo sviluppo del bosco, ma essendosi formato nel suolo, a breve profondità, un conglomerato) (Ortstein) impermeabile di arenaria quarzosa, le radici delle piante non possono attraversarlo e per conseguenza ne è impedito lo sviluppo degli alberi. Per questa ragione il bosco (faggi, querce, pini) è poco esteso e nel denso ammanto vegetale predominano arbusti molto simili a quelli delle brughiere subalpine: betulle, ginestre, mirtilli, ginepri e soprattutto eriche (Calluna vulgaris). L'imboschimento è possibile solo spezzando e frantumando i banchi dell'Orstein. Quest'operazione permise di trasformare la parte più alta della brughiera (Wilseder Berg, 171 m.) in un magnifico parco.
A causa della sterilità del suolo, in passato l'agricoltura era esercitata in forma estensiva e su piccola superficie di terreni, gli allevamenti delle pecore (Heidschnucken) e delle api costituivano i principali mezzi di sussistenza, insieme con la raccolta dei molti frutti selvatici e delle erbe medicinali (Arnica montana). Dacché, con lo sviluppo dei moderni mezzi di comunicazione, apparve conveniente l'esportazione dei prodotti agricoli, s'introdussero i concimi chimici e l'irrigazione, per modo che la coltivazione del suolo fece grandi progressi e con la diminuzione delle aree allo stato di brughiera andò di conserva quella degli allevamenti.
Le abitazioni rurali, costruite in laterizî, rade e disperse per la brughiera, sono il fatto caratteristico dell'insediamento umano. Anche i villaggi sono formati da case vicine, staccate le une dalle altre. Dei centri abitati che sono pochi e piccoli, cinti da un anello di campi coltivati a grano saraceno, segala, avena, patate, solo alcuni sono divenuti piccole città e sono quelli che sorsero lungo l'antica via che percorre la brughiera nella sua lunghezza.
Quando non si tenga conto di Harburg, porto sull'Elba, situato all'orlo della brughiera (66 mila abitanti), il principale di questi centri è Luneburgo.
A sud di Luneburgo sono centri notevoli Ülzen (11.600 ab.) sull'Ilmenau, Celle (23.600) sull'Aller, Salzwedel (14.500) sulla Jeetze: a valle di questo luogo merita menzione l'esistenza di villaggi rotondi e di costumi rivelanti l'origine slava della popolazione.
In complesso, la regione, come è economicamente povera, così è anche poco popolata (la densità non arriva ai 25 abitanti per kmq.).
Bibl.: P. E. Graebner, Die Pflanzenwelt Deutschlands, Lipsia 1909; R. Linde, Die Lüneburger Heide, Bielefeld e Lipsia 1907; P. Roux, Le "Bauer" de la Lande de Lunebourg; comment il s'est adapté aux tranfsormations modernes, in Science sociale, Parigi 1906 (è uno studio sociologico, ma tiene conto dell'ambiente naturale); K. Olbricht, Grundlinien d. Landeskunde d. Lüneburger Heide, in Forsch. zur deutschen Landes- u. Volkskunde, XVIII, Stoccarda 1909.