BRUNEI
(Borneo, VII, p. 496; App. II, I, p. 438; III, I, p. 251)
Sultanato della parte settentrionale dell'isola di Borneo, stato indipendente dal 1° gennaio 1984.
Ultimo lembo dei vasti domini inglesi dell'Asia sud-orientale, non aveva seguito le sorti degli altri due vicini possedimenti britannici dell'isola di Borneo, Sarawak e Sabah, che nel 1963 entrarono a far parte della Federazione della Grande Malesia (Malaysia). B. invece ha mantenuto fino alla fine del 1963 lo status di protettorato del Regno Unito, beneficiando di un'ampia autonomia interna, riconosciuta dagli Inglesi nel 1959. L'indipendentismo di B. e la sua contrarietà a entrare a far parte della Federazione della Malaysia si spiegano tenendo conto dell'ingente dotazione di risorse naturali di cui dispone il territorio bruneiano, rappresentata da ricchi giacimenti petroliferi (scoperti nel 1929 e già largamente sfruttati negli anni Cinquanta), i quali assicuravano cospicue entrate alla ristretta élite del paese. La decolonizzazione, pertanto, è arrivata vent'anni più tardi, a seguito di un accordo siglato nel 1978, che prevedeva il raggiungimento della piena sovranità allo scadere del 1983.
Il sultanato ha una superficie di 5765 km2 e una popolazione di 241.400 ab. nel 1988 (densità 41,8 ab. per km2). Capitale è Bandar Seri Begawan (55.000 ab. nel 1985), nome con il quale fu ribattezzata, negli anni Settanta, l'antica città di B., alla foce dell'omonimo fiume, sulla costa del Mar Cinese Meridionale. La popolazione è prevalentemente costituita da Malesi (65%), la cui lingua è stata scelta come ufficiale, e da Cinesi (20%). La convivenza tra questi due gruppi etnici si prospetta difficile: i Cinesi, che hanno costituito, e tuttora costituiscono, l'elemento più attivo e intraprendente, nell'attuale assetto non ravvisano garanzie sufficienti per la loro posizione giuridica ed economica nel nuovo stato, per cui parecchi di essi hanno già scelto la via dell'emigrazione. La risorsa economica fondamentale è rappresentata dall'estrazione degli idrocarburi che assicura una produzione ingente (petrolio, 6,9 milioni di t nel 1987; gas naturale, 9 miliardi di m3 nel 1986), se confrontata con l'esigua estensione del paese. L'esportazione di idrocarburi e di prodotti derivati, destinata per oltre il 60% al mercato giapponese, rappresenta il 98,5% del valore delle esportazioni. Con un reddito pro capite di 14.120 dollari (1987), uno dei più alti del mondo, il B. appartiene alla categoria di paesi che la Banca Mondiale definisce paesi ad alto reddito esportatori di petrolio, analogamente ai paesi petroliferi del Golfo Arabico. B. è membro delle Nazioni Unite e del Commonwealth britannico, e ha aderito all'ASEAN.
Storia. - Nel dicembre 1962 il sultano del B. dové fronteggiare la rivolta del North Borneo liberation army, un'organizzazione legata al Partito del popolo, che si opponeva al programmato ingresso del B. nella federazione della Malaysia. I ribelli proclamarono lo ''Stato rivoluzionario del Nord Kalimantan'', ma la rivolta fu soffocata, fu dichiarato lo stato di emergenza e il Partito del popolo fu messo fuori legge. Da quello stesso anno il sultano Alì Saiffudin governò per decreti e mantenne lo stato di emergenza. Nel 1963, comunque, fu deciso che il B. non sarebbe entrato nella federazione. Nell'ottobre del 1967 il sultano abdicò in favore del figlio Hassanal Bolkiah.
Dopo l'accordo del 1959 con la Gran Bretagna, in base al quale quest'ultima assunse la responsabilità della Difesa e degli Esteri del B., nel novembre 1971 un ulteriore accordo garantì al sultanato una piena autonomia interna. Nel dicembre 1975 l'ONU chiese che la Gran Bretagna si ritirasse dal B. e che si tenessero in quel paese elezioni politiche generali. Nel gennaio 1979 fu siglata un'intesa in base alla quale il B. avrebbe ottenuto la piena indipendenza entro cinque anni, dopo aver ricevuto garanzia che la Malaysia e l'Indonesia avrebbero rispettato la sua sovranità. Il 1° gennaio 1984 fu proclamata l'indipendenza. Il sultano assunse la carica di primo ministro e tenne per sé i portafogli delle Finanze e degli Interni. Nel febbraio 1988 il Brunei national democratic party fu sciolto d'autorità per aver chiesto la fine dello stato d'emergenza che durava dal 1962