BRUNEI
Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Libera D'Alessandro. – Stato dell’Asia sudorientale, situato nel settore settentrionale dell’isola di Borneo. Il Paese, che conta 423.205 ab. (secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economicand Social Affairs, del 2014), ha un alto PIL pro capite a parità di potere d’acquisto (PPA) di 77.824 $ (2014). Il B. vanta anche un Indice di sviluppo umano molto elevato (0,852 nel 2013), avendo mostrato progressi in tutte le componenti e raggiunto i 78,5 anni di speranza di vita alla nascita (2013) e 8,6 anni medi di scolarizzazione (2012). La ricchezza si concentra nella capitale, mentre il Paese nel suo insieme appare meno sviluppato. Sebbene il petrolio e il gas naturale continuino a rappresentare le risorse fondamentali, il B. prova ad affermarsi come centro finanziario e di destinazione per viaggi di lusso ed ecoturismo. In questa direzione va l’adesione (2007, con Indonesia e Malesia), alla Rainforest declaration per la conservazione delle specie rare nel Borneo.
Storia di Vincenzo Piglionica. – Nel primo decennio del 21° sec., la politica del B. continuò a essere saldamente nelle mani del sultano Hassanal Bolkiah. Durante tale periodo, le assai moderate aperture a processi politici più partecipati non trovarono concretamente seguito: il Consiglio legislativo, una sorta di assemblea parlamentare di nomina regia, mantenne competenze minime senza operare autonomamente rispetto al sovrano; non si verificò, inoltre, la sua trasformazione in senso parzialmente elettivo (fino a un massimo di 15 membri) prevista dal testo costituzionale emendato nel 2004. Tra le novità politiche di maggiore rilievo, il rimpasto di governo del maggio 2010 con l’ingresso nella compagine governativa della prima donna viceministro, mentre il sovrano conservava gli incarichi di primo ministro e di titolare della Difesa e delle Finanze.
Nel novembre del 2007 si registrò una svolta nella quasi decennale controversia che vedeva coinvolto il principe Jefri Bolkiah, fratello del sultano e accusato di appropriazione indebita: respinto il suo appello, fu condannato alla restituzione del valore dei beni sottratti allo Stato.
Largamente dipendente dai proventi delle risorse petrolifere e di gas, nel 2008 il Paese lanciò un piano di sviluppo di lungo periodo mirante a promuovere la diversificazione economica attraverso il potenziamento della risorsa del capitale umano: l’obiettivo dichiarato era quello di collocarsi entro il 2035 tra i primi dieci Paesi al mondo per reddito pro capite e nella graduatoria ONU dell’Indice di sviluppo umano.
Membro dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN) – di cui esercitò la presidenza nel 2013 – il B. raggiunse nel marzo 2009 un’intesa con la Malesia per la definizione dei confini marittimi, negando tuttavia di aver rinunciato con l’accordo alle sue rivendicazioni sulla regione del Limbang, che divideva in due il Paese e su cui permaneva la sovranità Kuala Lumpur. Il B. continuava inoltre a essere coinvolto nella disputa per il controllo delle Isole Spratly assieme a Cina, Filippine, Malesia e Taiwan.
Nell’ottobre del 2013, il sultanato rese nota l’intenzione di introdurre un codice penale fondato su una stretta interpretazione della sharī‛a, con pene quali la lapidazione e la fustigazione. La graduale implementazione delle nuove norme, criticate duramente a livello internazionale, iniziò nel maggio del 2014.