BRUNELLO
Famiglia di maiolicari veneti del sec. XVIII.
Giovan Battista nacque a Este intorno al 1718: si hanno prime notizie circa la sua fabbrica al ponte della Girometta (Este) intorno al 1758. Nel 1765 appare tra i rivali più interessati dell'Antonibon delle Nove ed ha ruolo importante nel trasferimento clandestino, da quel centro del Bassanese alla sua fabbrica, dei migliori artisti novesi, come il Verziera, l'Ortolani e altri, come ha rilevato il Baroni pubblicando le risultanze del famoso processo avvenuto nel 1765 a Venezia (Archivio di Stato di Venezia, V Savi della mercanzia).
Nelle carte di questo processo compare anche un Giuseppe, modellatore nella manifattura Antonibon, accusato di avere clandestinamente sottratto agli Antonibon degli "stampetti" per consegnarli a Cattarino Cecchetto: per il tramite di Mariano Cecchetto, che era dipendente del Cozzi di Venezia, sarebbero poi passati a quest'ultimo.
Nel 1765 Giuseppe si segnala come il più attivo animatore degli operai nella complessa vicenda di fughe e di diserzioni dalle Nove. In seguito, in Este, fu comproprietario di manifattura.
Giovan Battista produceva maioliche, terraglie e, in seguito, negli ultimi anni della sua attività, porcellane tenere. A causa della presenza, nella sua fabbrica, di formatori e decoratori che erano usciti dalle manifatture novesi, molte sono le affinità con alcuni aspetti della produzione Antonibon. Può servire come criterio di distinzione il fatto che la maiolica di Este è molto bianca, mentre quella novese ha quasi sempre un tono più freddo; che la terraglia è decisamente giallina e così la porcellana; gli smalti e le vernici sono spessi e questo guasta la finezza della decorazione e abbassa i rilievi.
Questi, molto spesso, sono di tipo neoclassico e di dichiarata derivazione dalla cultura padovana cinquecentesca. Giovan Battista morì nel 1778.
Domenico, figlio di Giovan Battista, nacque in Este verso il 1743. Diresse la fabbrica paterna per circa trent'anni durante i quali ebbe grande sviluppo la terraglia tipica di questo comprensorio, con le sue note qualità di modellato elegante, caratterizzata dall'impasto giallino e dalla spessa vernice. Morì nel 1807.
La vedova di Domenico, Anna Alessi, cedette la fabbrica, nel 1810, a Domenico Apostoli. Da quell'anno fino al 1917 la fabbrica continuò sotto la famiglia Apostoli usando gli antichi stampi settecenteschi e del primissimo Ottocento. Si fecero anche porcellane e maioliche.
Bibl.: L. De Mauri, L'amatore di maioliche..., Milano 1924, pp. 77 s.; C. Baroni, Le ceramiche di Nove di Bassano, Venezia 1931, pp. 215, 222; A. Minghetti, I ceramisti, Milano 1939, p. 86; G. Barioli, Antica ceramica di Este (catal.), Venezia 1960, pp. 18, 21 s., 29; A. Lane, Le porcellane ital., Firenze 1963, pp. 43, 51 s.