BRUNETTA
Posizione in Val di Susa fatta fortificare dal re Vittorio Amedeo II per sbarrare le valli della Dora Riparia e della Cenischia, al cui confluente essa si trova. Le opere erette furono il forte S. Maria, che batteva la Dora, e la ridotta Catinat verso la Cenischia. Durante la guerra del 1703-8 il principe Eugenio fece aggiungere altri trinceramenti, e nel 1708 l'ingegnere Antonio Bertola studiò ed attuò un più complesso assetto difensivo della fortezza, con l'aiuto degl'ingegneri Vallencourt e Guibert.
Nel 1730 la direzione dei lavori passò all'ingegnere Ignazio Bertola coadiuvato dagl'ingegneri Pinto e di Robilant-Mallet. La fortezza completa nel 1788 era così costituita: un'opera centrale sul culmine della posizione (forte dell'Aquila) con caserme e magazzini; tre fronti bastionati degradanti verso occidente; alcune opere accessorie, verso settentrione; la ridotta Catinat con varî ordini di trinceramenti verso oriente (gola); il forte S. Maria con tre fronti bastionati ed opere accessorie verso mezzodì. Il trattato di Cherasco (1796) ne decretò la demolizione, eseguita poco dopo; tuttavia le sue rovine, convenientemente sistemate, ebbero ancora una funzione di difesa negli anni successivi. Il generale russo Bagration occupò nel 1799 la posizione, presa poi dai Francesi nel 1800.
Nel Museo del genio, a Roma, sono circa 50 disegni, molti documenti relativi ad essa e un importante plastico.