brunettismo
s. m. I tratti distintivi delle scelte politiche di Renato Brunetta, economista e politico, già ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione.
• Nella scia del «brunettismo», [Massimo] Lattanzi non ha lesinato critiche al comparto del pubblico impiego «che va ridotto in modo drastico» e alla gestione del settore agricolo «dove è necessario passare dall’assistenzialismo a interventi mirati verso chi con l’azienda agricola vuole produrre lavoro e utili». (Alessandro Camera, Stampa, 2 dicembre 2009, Aosta, p. 59) • «Il manifesto dell’Agdp [Associazione dei giovani dirigenti delle amministrazioni pubbliche] descrive chiaramente il fallimento dell’ideologia di plastica del brunettismo ‒ dice Marco Meloni, responsabile della Pa per i democratici ‒ la cui eredità avvelenata è il disfacimento della forza del pubblico e della cultura delle regole. L’aumento della corruzione è il tratto più tipico di questi anni, come le statistiche dimostrano, e il tentativo di privatizzazione delle amministrazioni ricche è stato spinto all’estremo». (Laura Matteucci, Unità, 30 ottobre 2011, p. 19, Economia) • «La delibera che adotta con atto unilaterale la nuova disciplina delle attività della Polizia Municipale dal 1° gennaio ‒ ha detto ieri Michele Vannini della Cgil ‒ è intrisa di “brunettismo” ed è un segnale pessimo per tutte le altre lavoratrici e gli altri lavoratori del Comune di Bologna. Qui si parla di decurtare del 25-30% il salario accessorio dei dipendenti e di svuotare di agenti le periferie a favore del centro». (Eleonora Capelli, Repubblica, 31 dicembre 2013, Bologna, p. VIII).
- Derivato dal nome proprio (Renato) Brunetta con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Repubblica del 12 luglio 2008, Napoli, p. VII (Luigi Carbone).