Ganz, Bruno
Ganz, Bruno. – Attore svizzero (n. Zurigo 1941). Si è affermato negli anni Ottanta del Novecento grazie all’interpretazione dell’angelo caduto Damiel in Der Himmel über Berlin (1987; Il cielo sopra Berlino) di Wim Wenders. Poliedrico e versatile, ha dato voce alle più diverse sfumature dell’animo umano. Ha inaugurato il nuovo millennio ricevendo il David di Donatello come miglior attore protagonista per la poetica interpretazione di un erudito cameriere in Pane e tulipani (2000) di Silvio Soldini. È stato un umanissimo Adolf Hitler, ritratto nei suoi ultimi giorni di vita, nel controverso Der Untergang (2004; La Caduta – Gli ultimi giorni di Hitler) di Oliver Hirschbiegel e uno scienziato scettico nel lungometraggio The Manchurian candidate, di Jonathan Demme. Scelto spesso per il ruolo dell’intellettuale, ha rappresentato personalità autorevoli anche in Youth without youth (2007; Un’altra giovinezza) di Francis Ford Coppola, Der Baader Meinhof Komplex (2008; La banda Baader Meinhof), di Uli Edel, The reader (2008; A voce alta) di Stephen Daldry e I skoni tou chronou (2008; La polvere del tempo) del regista greco Theo Angelopoulos. Nel 2010 ha prestato il volto al filosofo Tiziano Terzani nell’adattamento cinematografico dell’autobiografia del giornalista Das Ende ist mein Anfang (La fine è il mio inizio) di Jo Baier. L’anno successivo la giuria del Festival del cinema di Locarno gli ha conferito il Pardo alla carriera.