Scrittore polacco (Drohobycz 1892 - ivi 1942). Figlio di un negoziante ebreo, insegnò disegno nel ginnasio della sua città natale; fu ucciso dalla Gestapo durante un rastrellamento nel ghetto. Narratore dall'angosciosa e inquietante immaginazione, tracciò, sulla base di una ispirazione autobiografica ricca di fermenti lirici e trasportata su un piano mitico-fantastico, i lineamenti di un mondo caratterizzato dall'iperbole e dal grottesco e animato da conflitti radicali. Tra i maggiori creatori della letteratura polacca contemporanea, si pose da protagonista nelle grandi correnti della narrativa europea del Novecento, apparentandosi spiritualmente soprattutto con Kafka, di cui tradusse (1936) Der Prozess. Pubblicò due volumi di racconti: Sklepy cynamonowe (1934; trad. it. Le botteghe color cannella, 1970) e Sanatorium pod klepsydra (1937; trad. it. Il sanatorio all'insegna della clessidra, in Le botteghe color cannella, cit.). La sua corrispondenza con W. Gombrowicz, Th. Mann, S. I. Witkiewicz e altri è stata raccolta in Księga listów (1975; trad. it. Lettere perdute e ritrovate, 1980). Lasciò anche interessanti disegni e litografie.