SNELL, Bruno
(App. III, II, p. 759)
Filologo classico tedesco, morto ad Amburgo il 31 ottobre 1986. Ricoprì la cattedra di Filologia classica ad Amburgo fino al pensionamento, nel 1960. Fondatore nel 1945 della rivista Antike und Abendland, a lungo condirettore di Philologus (dal 1944) e di Glotta (dal 1953), organizzò ad Amburgo nel 1953 l'Istituto del ''Thesaurus linguae Graecae'', che ha trovato le sue più cospicue realizzazioni nel Lexikon für das frühgriechische Epos e nell'Index Hippocraticus; con l'Istituto del Thesaurus s'intendeva fornire un panorama della lingua greca arcaica che desse ragione di tutti quegli slittamenti semantici atti a illustrare la progressiva conquista della razionalità nel pensiero greco.
Rispetto alle opere degli anni precedenti (fondamentale Die Entdeckung des Geistes, del 1948), il volume Poetry and society: the role of poetry in ancient Greece (1961; ed. ted. ampliata, 1965; trad. it., 1971) si colloca su posizioni meno ancorate a un'analisi esclusivamente lessicale-semantica: pur dedicando maggiore attenzione all'aspetto sociologico dei fatti culturali, non ripropone il modello della critica marxista (non studia cioè l'influsso determinante che di volta in volta la società esercita sulla forma e il contenuto della poesia), ma al contrario lo ribalta, per considerare l'aspetto opposto, cioè come la poesia può influenzare le forme della convivenza umana: abitudini quotidiane, ideologie, istituzioni. Die alten Griechen und Wir (1962), oltre che riproporre alcune idee-guida di S. sulla storia del linguaggio e dello stile e sulla formazione del linguaggio scientifico nella Grecia antica, affronta il tema della validità e del significato dello studio della cultura greca nel mondo contemporaneo, che consistono nella perenne riscoperta dei suoi valori, rivissuti in ogni epoca storica con sempre nuovi significati. La migliore sintesi del pensiero di S. è espressa attraverso i versi di Goethe che conchiudono il saggio: "quello che hai ereditato dai tuoi padri, guadagnalo per possederlo". Le ultime opere (Scenes from Greek drama, 1964, trad. ted. ampliata, 1971; Tyrtaios und die Sprache des Epos, 1969; Der Weg zum Denken und zur Wahrheit: Studien zur frühgriechischen Sprache, 1978) ripropongono tematiche privilegiate sin dagli anni giovanili: la prima, problemi di dinamica dell'azione scenica nel teatro greco; le ultime due, il rapporto tra possibilità espressive e capacità di concettualizzazione.
Al lavoro di storico della cultura greca, S. continuò ad affiancare un'intensa attività di editore ed esegeta dei testi classici: almeno una ventina di importanti articoli su diversi autori, soprattutto lirici arcaici, tragici e comici del 5° secolo, ma anche Ezechiele; testi accuratamente rivisti, con traduzione tedesca, di Eraclito (1926, 19665), Vite e opinioni dei Sette Sapienti (1938, 19523), Saffo, Alceo, Anacreonte e Lirici corali (in due volumi, 1976, 19812, con trad. ted. di Z. Franyó), che si affiancano alle teubneriane edizioni critiche, oramai canoniche, di Bacchilide (1934, 19618; le riedizioni successive sono state curate da H. Mähler) e di Pindaro (le nuove edizioni, in due volumi, sono state curate da S. fino alla 3ª ed. del 1° vol., 1962, e alla 4ª del 2° vol., 1964; le edizioni successive compaiono a cura di H. Mähler). Frutto del forte interesse per la metrica è la redazione di un breve ma denso manuale, Griechische Metrik (Gottinga 1955, 19824; trad. it. della 3ª ed., 1962, 1977): nell'analisi dei versi lirici, cioè dei versi cantati, siano essi composti per métra e per côla, S. è un convinto seguace di quel sistema dell'ampliamento o espansione (innerer Erweiterung) che s'impose negli studi di metrica a partire dagli anni Venti, con E. Kapp: si tratta di un criterio puramente descrittivo, che consente di ricondurre a pochi schemi di base un grande numero di metri postulando l'inserzione all'interno di questi schemi di uno o due dattili o coriambi (designati con le sigle d o c a esponente). L'ultima grande impresa di S. è stata la nuova edizione dei Tragicorum Graecorum fragmenta di A. Nauck, di cui già nel 1964 S. aveva redatto, in appendice alla ristampa anastatica, un Supplemento che conteneva i frammenti euripidei e adespoti di tradizione indiretta omessi da Nauck. Di questa nuova edizione dei frammenti tragici S. ha curato il vol. 1° (Didascaliae tragicae - Catalogi tragicorum et tragoediarum - Testimonia et fragmenta tragicorum minorum, 1971, rist. con aggiunte 1986) e il 2°, in collaborazione con R. Kannicht (Fragmenta adespota - Testimonia volumini I addenda - Indices ad volumina I et II, 1981); hanno fatto seguito i voll. 3° e 4°, con i frammenti di Eschilo e di Sofocle, a cura di S. Radt (1977 e 1985).
Una bibliografia completa degli scritti di S. fino al 1966 si trova in Gesammelte Schriften, a cura di H. Erbse, 1966, pp. 213-25.
Bibl.: D. Lanza, Bruno Snell: filologia e storia dello spirito, in Rivista critica di storia della filosofia, 25 (1970), pp. 428-47; H. Erbse, Bruno Snell, in Gnomon, 59 (1987), pp. 770-75; W. Ehlers, P. Fischer-Appelt, W. Bühler, H. Mähler, Zum Gedanken an Bruno Snell (1896-1986): Ansprachen auf der Akademischen Gedenkfeier am 30. Januar 1987, "Hamburger Universitätsreden" 46, Amburgo 1988.