BRUSCELLO (VII, p. 989)
Nato, come pare probabile, a Siena, il bruscello si diffuse presto nel contado, dove ebbe uno svolgimento particolare: mentre nella città "avrebbe messo capo alla commedia musicale", in campagna "sarebbe arrivato a confondersi quasi col maggio". Dalle campagne di Siena esso s'è poi allargato "fino a toccare il territorio fiorentino, pistoiese (soltanto però dalla parte del Pesciatino) e lucchese" (M. Barbi). Il metro è l'ottava.
Il titolo: Consiglio dei dodici si completi: Il consiglio dei dodici Iddei.
Musica. - Il bruscello, come si è detto, è limitato quasi esclusivamente alla provincia di Siena: le compagnie di Vagliagli, di S. Leonino, di S. Gusmé e di Pievasciata sono attualmente le più rinomate. L'affinità col maggio è notevole dal punto di vista musicale, anche quanto alla disposizione. L'orchestra, composta di strumenti a fiato o a percussione, o di uno o più violini con o senza l'accompagnamento di chitarra, o anche della sola chitarra, si trova in un angolo del palco ed esegue il cosiddetto ritornello fra un canto e l'altro degli attori, cioè una melodia popolare oppure una canzonetta in voga, e accompagna tenendo o strappando gli accordi, o all'unisono col canto, improvvisando inoltre qualche risposta e abbellimento. Il suggeritore, o l'autore, se c'è, sta quasi inosservato dietro i "bruscellanti" a fare la sua parte, pronto anche a dare il tono e il tempo al momento opportuno.
I personaggi, gli avvenimenti, l'ambiente, sono resi evidenti dal canto. Il contadino attore, come nel maggio, interrompe talvolta la monotonia della rappresentazione, costituita di solito dal succedersi di una stessa melodia, cercando di rendere il gesto e la voce rispondenti al significato della parola e all'azione, facendosi cioè vero interprete.
Trascurata alquanto dagli studiosi delle origini del teatro e dei canti popolari italiani, la musica del bruscello finora non era stata raccolta. Il canto del bruscello, paragonato a quello del maggio, che è ricco di melismi e maggiormente sviluppato, appare più ingenuo ed elementare.
L'esempio che si riporta è della fine dell'Ottocento:
Ecco invece un esempio contemporaneo, di Vagliagli:
L'esempio seguente, un coretto all'unisono nello schema A-B-A, anch'esso di Vagliagli e attuale, reca un hlando sapore campestre: e viene introdotto più spesso alla fine dello spettacolo:
Bibl.: A. Bonaccorsi, Il teatro delle campagne toscane: Il "Bruscello", in Musica d'oggi, 1934.