BUBBONE (dal gr. βουβών) v "inguine; bubbone inguinale")
Tumefazione infiammatoria di origine ghiandolare. V. adenite.
Bubbone climatico. - La storia di questa malattia rimonta solo al 1896, quando Ruge (Archiv. f. Dermat. u. Syph.) descrisse varî casi di adenite inguinale che, escludendo le cause conosciute, considerò come entità clinica a sé, probabilmente d'origine climatica, non avendone riconosciuto l'agente patogeno.
L'apparizione dell'adenite è per solito preceduta da un attacco febbrile; ma presto si ha dolore e gonfiore delle ghiandole inguinali d'uno o d'ambo i lati. La durata della malattia varia da pochi giorni (5-10), nelle forme acute, a parecchie settimane ed anche mesi nelle forme subacute e croniche. In queste ultime i nodi linfoghiandolari permangono a lungo senza rammollirsi né contrarre aderenze con la pelle; altre volte il tessuto perighiandolare s'infiamma, e si formano ascessi e tragitti fistolosi. A prevenire questi fatti e ad abbreviare la malattia è spesso consigliabile l'asportazione di uno o più pacchi ghiandolari. Favre, Nicolas e Gamna vi trovarono dei piccoli centri di rammollimento necrotico con cellule epitelioidi e qualche cellula gigante, ma senza bacilli tubercolari né streptobacilli di Ducrey; negli elementi epitelioidi misero in evidenza dei corpicciuoli caratteristici intensamente colorabili, in forma di disco o di anello; e queste formazioni (di significato ancora oscuro) Gamna riscontrò pure nelle lesioni ghiandolari prodotte sperimentalmente nelle cavie.
La cura è sintomatica, quando non s'imponga l'intervento chirurgico; ma sembra si siano ottenuti buoni risultati col cloridrato d'emetina. Prognosi sempre favorevole.