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BUCANIERI

di Camillo Manfroni - Enciclopedia Italiana (1930)
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BUCANIERI

Camillo Manfroni

. Col nome di bucanieri (fr. boucaniers; inglese buccaneers) si designano quelle genti di mare, prevalentemente francesi, inglesi od olandesi, che, mosse da spirito di avventura e da desiderio di lucro, presero ad esercitare la guerra di corsa contro la Spagna, signora di gran parte dell'America, scegliendo come base delle loro operazioni il Mar Caraibico e le isole che ivi sorgono. Il nome fu dato loro dall'uso di affumicare all'aria aperta le carni degli animali (boucan si chiama, con termine probabilmente d'origine caribica, l'apparecchio fatto di pali che serve a questo scopo).

Le prime operazioni dei bucanieri sono già segnalate nella seconda metà del sec. XVI e si confondono con le operazioni di commercio clandestino che armatori europei non spagnoli compievano sulle coste delle grandi Antille, facendo lauti guadagni col violare le rigide, severissime leggi monopolistiche imposte dalla Spagna ai suoi coloni. Poiché gli Spagnoli davano la caccia a quei contrabbandieri, anche essi si armarono e non solo si difesero, una si fecero alla loro volta assalitori, indirettamente favoriti dai loro governi, che in lotta quasi continua con la Spagna vedevano con piacere minacciati i lucri della loro nemica.

A poco a poco quei contrabbandieri si organizzarono, si diedero ordinamenti sommarî, presero ad occupare, dapprima. saltuariamente poi stabilmente alcune isole, fondandovi stabilimenti. Centro della loro organizzazione fu l'isola di San Cristoforo, dove sorsero fortificazioni a difesa; ma s'irradiarono di lì tutto all'intorno. Più volte la Spagna intraprese spedizioni navali, e nel 1629-30 Federico di Toledo riuscì a riprendere possesso di San Cristoforo, mettendo in fuga gl'Inglesi e i Francesi: ma non appena il grosso della spedizione si fu allontanato, i bucanieri tornarono più numerosi e più forti; e non solo ripresero l'isola, ma ne occuparono molte altre.

Il centro dell'attività dei bucanieri venne spostandosi quando ai tempi di Oliviero Cromwell gl'Inglesi si impadronirono di Giamaica con un'impresa compiuta in parte dallo stato, in parte dai bucanieri (1655). Giamaica divenne allora la base principale della formidabile pirateria, che più volte riuscì a interrompere le comunicazioni tra la Spagna e le sue colonie americane; mise in pericolo i galeoni che, carichi dell'oro delle miniere americane, sotto buona scorta annualmente si dirigevano verso la Spagna; e ardì persino attaccare città di terraferma (sacco di Nuova Segovia nel 1654 sacco di Panama nel 1671). Per tutto il sec. XVII essi imperversarono; ora d'accordo fra le varie nazioni, ora tra loro ferocemente discordi. Il raggio delle loro operazioni venne sempre crescendo; parecchie ricche famiglie inglesi e olandesi debbono la loro fortuna a quell'età e a quella professione, che fu talvolta macchiata da ferocissime esecuzioni e da crudeltà senza pari, e degenerò in selvagge scene di sangue, come il saccheggio di Panama del 1671 nel quale si segnalò, come capo ferocissimo, Enrico Morgan.

La Spagna, tentata invano la repressione dei bucanieri, ottenne dopo lunghe trattative che le potenze interessate sconfessassero l'opera di quei predoni e promettessero di punirli, se colti in flagrante. Ciò si ottenne a prezzo di grandi sacrifizî, perché, ad es., per indurre il re Carlo II d'Inghilterra a promettere la punizione dei bucanieri, il re Filippo di Spagna cedette alla Corona inglese alcune delle isole che i bucanieri stessi avevano occupate (1670). Questo però non impedì che continuasse la pirateria, rallentata, ma non spenta, neppure quando, scoppiate gravissime discordie tra Francesi e Inglesi in seguito alle guerre di Luigi XIV con Guglielmo III d'Orange, la Spagna poté esercitare contro i bucanieri una più fortunata campagna sterminatrice. I bucanieri francesi ricevettero poi un colpo gravissimo allorché un principe francese fu riconosciuto re di Spagna (Filippo V). Col trattato di Utrecht, che pose fine alla lunga guerra marittima franco-inglese, anche i bucanieri inglesi si videro chiusa ogni via di scampo.

Bibl.: A. D. Esquemelin, The Buccaneers of America, Londra 1684-85 (trad. fr., Parigi 1920); J. Burney, History of the Buccaneers, Londra 1816; C. H. Haring, The Buccaneers in the West Indies in the seventienth century, Londra 1910.

Vedi anche
Sir Henry Morgan Corsaro e governatore coloniale inglese (n. nel Glamorgan shire 1635 circa - m. Port Royal, Giamaica, 1688); giovanissimo, fu rapito a Bristol e venduto come schiavo nelle Barbados. Si unì poi ai bucanieri della Giamaica partecipando a varie spedizioni contro gli Spagnoli nelle Antille. Eletto ammiraglio ... filibustieri Termine usato nel sec. 17° per indicare i predoni di mare francesi, inglesi, olandesi, che percorrevano soprattutto le coste del Mar Caribico e che, con vocabolo di quei luoghi, furono anche chiamati bucanieri. corsaro Capitano di bastimento che conduce guerra di corsa. Questa espressione indica le spedizioni marittime compiute durante un conflitto da navi da guerra non solo statali, ma anche di armatori privati, autorizzate dallo Stato in guerra grazie a speciali lettere di corsa, con lo scopo di assaltare e depredare ... pirata Chi percorre il mare per assalire e depredare a proprio esclusivo beneficio navi di qualunque nazionalità, il loro carico e le persone imbarcate, contro ogni norma di diritto nazionale e internazionale (diverso perciò, sotto l'aspetto giuridico, dal corsaro, operante su autorizzazione e a beneficio di ...
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  • GUGLIELMO III D'ORANGE
  • CARLO II D'INGHILTERRA
  • FILIPPO DI SPAGNA
  • GUERRA DI CORSA
  • LUIGI XIV
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    Pirati attivi nelle isole dei Caribi. In origine erano piantatori e cacciatori di buoi selvaggi nelle Antille e a Santo Domingo; distrutte le loro proprietà dagli Spagnoli (1630), iniziarono la guerra di corsa confondendosi con i filibustieri e allestirono una flotta mercenaria, spesso alleata dell’Inghilterra ...
Vocabolario
filibustière
filibustiere filibustière s. m. [dallo spagn. filibustero, e questo dall’oland. vrijbuiter, comp. di vrij «libero» e buiten «far bottino»]. – 1. Termine usato nel sec. 17° per indicare i predoni di mare francesi, inglesi, olandesi che infestavano...
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