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BUCRANIO

di F. Grana, G. Matthiae - Enciclopedia dell' Arte Antica (1959)
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Vedi BUCRANIO dell'anno: 1959 - 1994

BUCRANIO (Βουκράνιον, bucranâum)

F. Grana
G. Matthiae

Elemento decorativo, generalmente scolpito, costituito da un cranio di bue visto frontalmente, al quale sono generalmente legati con sottili nastri festoni di foglie e di fiori. Tale sistema ornamentale si fa risalire all'uso di appendere nei templi, sulle pareti della cella, le teste disseccate e scarnite degli animali sacrificati. Il primo uso del b. come elemento ornamentale risale alla ceramica di Tell Ḥalaf, diffusa nella Mesopotamia settentrionale nel IV millennio a. C.; il b. compare poi nella pittura egiziana, in soffitti dipinti di tombe della XVIII e XIX dinastia (seconda metà del II millennio a. C.). La Grecia lo adottò in maniera relativamente limitata o in metope di fregi dorici o come sostegno di festone nel fregio ionico. Più vasto l'uso che ne fece l'architettura romana sfruttando l'effetto ornamentale dell'intenso chiaroscuro del cranio bovino. Un esempio splendido per sontuosità decorativa è dato dal fregio interno dell'Ara Pacis, ma non mancano altri esempî, come l'ara del Museo del Louvre, quella del Museo Nazionale Romano, o le lastre decorative del Foro di Traiano al Museo Lateranense. Nel fregio di templi fu usato in unione con festoni d'alloro in quello di Apollo Sosiano o insieme con strumenti sacrificali in quello di Vespasiano.

Il b. costituisce uno dei più diffusi motivi decorativi dell'arte sud-arabica (v. yemen).

Bibl.: E. Srong, La scultura romana, Firenze 1923, passim; W. B. Dinsmoor, The Architecture of Ancient Greece, Londra 1950, passim.

(F. Grana - G. Matthiae)

Vocabolario
bucrànio
bucranio bucrànio s. m. [dal lat. tardo bucranium, gr. βουκράνιον, comp. di βοῦς «bue» e κρανίον «cranio»]. – Nei monumenti antichi, soprattutto romani, motivo ornamentale costituito da un teschio di bue, variamente ornato e alternato con...
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