BUENOS AIRES (VIII, p. 46; App. II, 1, p. 465)
AIRES Dai più recenti rilevamenti statistici municipali (1958-59) risulta che la popolazione dell'agglomerato bonaerense è di 6.710.000 ab., di cui 4.501.000 nella Capital Federal e 2.209.000 nel Gran Buenos Aires. L'aumento rispetto ai risultati del censimento precedente del 1947 (4.065.117 ab.) è del 65,1%, con un incremento geometrico del 4,66% durante gli undici anni trascorsi. Circa i 2/3 dell'incremento di popolazione sono da attribuire al naturale accrescimento, ed il resto alla immigrazione sia dalle province, sia dall'estero; diminuita quest'ultima notevolmente nell'ultimo quinquennio a causa della crisi economica.
Lo sviluppo edilizio della città è avvenuto più in intensità che in estensione, in quanto molte delle vecchie case unifamiliari sono state sostituite da edifici di maggior capacità. Dei 199 km2 che misura la Capital Federal 170 sono occupati da costruzioni civili ed industriali e da impianti per servizî pubblici, 7 formano la zona portuale, 10 sono riservati a parchi e giardini e 12 circa restano tuttora disoccupati.
La deficienza di abitazioni che la città già soffriva da tempo per il rapido aumento della popolazione si aggravò quando la legge sul blocco dei fitti (mai abrogata, né sostanzialmente attenuata, nonostante i cambiamenti di indirizzo politico) pose fine agli investimenti privati in case da pigione, e per rimediare in parte al danno che l'industria edilizia ne risentiva, fu promulgata, nel 1948, la legge n. 13512 che regola il condominio per piani di uno stesso edificio (propiedad horizontal) non considerato, né ammesso sotto la precedente legislazione. Come risultato, si eressero nella decade oltre 1200 edifici con più di 15.000 appartamenti e 2000 uffici; l'agglomeramento è però ancora grave, specie negli strati meno abbienti. Inoltre la mancanza di un Piano Regolatore che discrimini per zone i tipi edilizî (ché tale non si può considerare il Código de la edificación) ha fatto sì che i più bei quartieri residenziali di Buenos Aires, come Belgrano e Flores, formati esclusivamente di ville e villini non hanno potuto salvarsi dalla intrusione di edifici di moltissimi piani che ne hanno alterato irrimediabilmente la fisionomia urbanistica. Tra gli edifici più notevoli eretti nel decennio sono il grattacielo Atlas sull'Avenida Leandro N. Além, l'ospedale della marina e la sede centrale di Obras sanitarias de la nación nella zona del porto, le nuove sedi del Ministerio de Hacienda e del Banco Hipotecario Nacional in Plaza de Mayo, il nuovo Mercado del Plata sull'Avenida 9 de Julio, il grande blocco di abitazioni della Cooperativa Hogar Obrero sull'Avenida Rivadavia, ed altri. Nell'angolo sud-ovest della città, al Puente de la Noria, è stato costruito il grande autodromo municipale, sede di competizioni internazionali per il campionato mondiale.
Il centro del commercio e degli affari rimane polarizzato essenzialmente tra le avenide Belgrano e Corrientes e tra il porto e l'avenida Callao, mentre quello dell'eleganza e della moda si è spostato dalla calle Florida (oggi ridotta a passeggio popolare) verso la parte orientale dell'Avenida Santa Fe e le sue parallele al nord. Le comunicazioni urbane sono disimpegnate da cinque linee di metropolitana (subterraneos) dello sviluppo complessivo di 27 km ed in corso di estensione, 41 linee di tram, 50 di autobus e 17 di filobus, tutte gestite dall'impresa statale Transportes de Buenos Aires. Notevole importanza hanno anche le 55 linee di autobus privati (micrómnibus o colectivos), molte delle quali si estendono nelle città satelliti.
La gravissima penuria di energia elettrica manifestatasi tra il 1954 e il 1958 è stata già attenuata con la messa in esercizio della centrale termoelettrica di San Nicolás, e verrà definitivamente sanata quando entrerà in servizio il nuovo gruppo turboalternatore da 142.000 kW nella centrale della Compañía argentina de electricidad (CADE) in Porto Nuovo, e sarà terminata la grande termica di Dock Sur (Avellaneda) attualmente in costruzione.
Il Gran Buenos Aires. - Denominazione data (per decisione ufficiale del gennaio 1948) al complesso delle 15 città satelliti che circondano, da nord, ovest e sud, la Capital Federal argentina. Esse sono, in ordine decrescente di popolazione: Lanús (374.712 ab., 45 km2), Avellaneda (353.172 ab., 50 km2), General San Martín (316.506 ab., 96 km2), Lomas de Zamora (207.819 ab., 99 km2), Vicente López (176.962 ab., 34 km2), Quilmes (151.046 ab., 322 km2), Morón (131.942 ab., 129 km2), Matanzas (115.063 ab., 338 km2), San Isidro (110.003 ab., 53 km2); Tigre (66.888 ab., 345 km2), San Fernando (59.686 ab., 23 km2), General Sarmiento (57.819 ab., 246 km2), Almirante Brown (46.221 ab., 108 km2), Esteban Echeverría (27.090 ab., 343 km2), Florencio Varela (15.043 ab., 172 km2). La densità della popolazione va da un massimo di 8326 ab./km2 (Lanús) ad un minimo di 69 (Esteban Echeverría) e assai varia anche l'aspetto urbanistico e il grado di industrializzazione. Lanús e Avellaneda sono sede di importanti industrie metallurgiche e dei grandi mattatoi con annessi frigoriferi e fabbriche di carni in conserva (Anglo, La Bianca, Armour, Swift); San Martín possiede industrie meccaniche e manifatturiere, Echeverría, Varela e Lomas de Zamora hanno carattere agricolo con latterie e caseifici, Vicente López e San Isidro sono ridenti zone residenziali con estesi impianti sportivi lungo la sponda del Plata, El Tigre si estende sul Delta del Paraná, solcato da infiniti canali e meta di gite domenicali dei bonaerensi.
Gran parte della popolazione del Gran Buenos Aires si sposta quotidianamente per ragioni di lavoro, verso la capitale e allo scopo, oltre alle varie linee dei trasporti urbani, servono i treni interurbani che fanno servizio su tutte le sette ferrovie che si irradiano da Buenos Aires. Vedi tav. f. t.