bugiardo
. In senso proprio vale " che ha il vizio di mentire ": If XXIII 144 Io udi' già dire a Bologna / del diavol vizi assai, tra 'quali udi' / ch'elli è bugiardo e padre di menzogna; " fedifrago ", " traditore ": XXVIII 16 a Ceperan... fu bugiardo / ciascun Pugliese.
In senso figurato vale " apparente ", " illusorio ", " ingannevole ": Rime XCV 7 I' ho veduto già senza radice / legno ch'è per omor tanto gagliardo, / che que' che vide nel fiume lombardo / cader suo figlio, fronde fuor n'elice; / ma frutto no, però che 'l contradice / natura, ch'al difetto fa riguardo, / perché conosce che saria bugiardo / sapor non fatto da vera notrice; il Pernicone spiega: non corrisponde " all'apparenza del frutto e all'aspettazione di chi lo vede ". Va notato che sapor è congettura del Barbi (l'unico codice, infatti, ha sapere). Inoltre b. è stato suggerito dal sonetto di Cino da Pistoia al quale D. risponde col presente, mantenendo le stesse rime. Significa " contrario alla verità ", quindi " erroneo ", " menzognero ", in lf I 72 nel tempo de li dèi falsi e bugiardi (" bugiardi gli chiama per ciò che il demonio, sì come e' medesimo in altra parte [cfr. If XXIII 144] dice, è padre di menzogna ", Boccaccio; il Tommaseo commenta: " Gli idoli diconsi mendaci in quanto la falsa opinione degli idoli è contraria alla vera della divina unità "). Per questa espressione D. ebbe assai probabilmente presente un passo di Agostino: " Noli deos falsos fallacesque requirere; abice potius atque contemne in veram emicans libertatem. Non sunt dii, maligni sunt spiritus, quibus aeterna tua felicitas poena est " (Civ. II 29). Cfr. anche Pd VIII 6, dove i pagani sono detti genti antiche ne l'antico errore (e gente ingannata e mal disposta, in XXII 39), mentre in lf IV, 48 la fede cristiana è quella fede che vince ogne errore.
Vale " che inganna ", nel passo di Pg XIX 108 ma, come fatto fui roman pastore, / così scopersi la vita bugiarda. Il Buti chiosa: " la vita bugiarda, cioè la vita de la felicità mondana, viziosa et imperfetta, la quale mostra quello che non è ". Si confronti il passo con Cv IV XII 5, dove D. chiama le ricchezze le false traditrici.