Bulgaria
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Geografia umana ed economica
di Giuseppe Borruso
Stato dell'Europa sud-orientale, nel settore nord-orientale della penisola balcanica. La popolazione, che al censimento del 2001 era risultata pari a 7.932.984 ab., secondo una stima del 2005 è scesa a 7.726.000. Il declino demografico, che ha interessato il Paese già a partire dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, è dovuto al sommarsi di due fattori: un saldo naturale negativo (−4,6‰ nel 2005), poiché a un basso tasso di natalità (9,6‰) fanno riscontro tassi di mortalità elevati (14,2‰), dovuti al progressivo invecchiamento della popolazione, e un saldo migratorio altrettanto negativo (−4,3‰). Quest'ultimo è alimentato da due correnti di emigrazione: quella degli appartenenti alla minoranza turca, stanziata soprattutto nella Dobrugia e nella regione dei monti Rodopi, e che nel 2001 rappresentava ancora oltre il 9% della popolazione complessiva, e quella di manodopera bulgara giovane, culturalmente e professionalmente preparata. La popolazione urbana rappresenta quasi il 70% di quella totale, con un certo squilibrio nella distribuzione sul territorio. Numerose città nuove sorte nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta del 20° sec. hanno superato i 50.000 ab. alla fine degli anni Novanta. Nel 2005 la capitale, Sofia, accoglieva oltre un milione di ab., che salivano a 1.250.000 considerando l'agglomerazione urbana. Altri importanti poli della rete insediativa del Paese sono Plovdiv, Varna e Burgas.
Dopo gli anni difficili legati alla caduta del regime comunista e a decisioni opinabili in materia di politica economica e finanziaria, nei primi anni del 21° sec., grazie anche agli aiuti del Fondo monetario internazionale e a un vasto programma di riforme strutturali, il Paese ha mostrato una buona capacità di recupero: nel 2003 la crescita del PIL è stata del 4,3%, l'inflazione del 2,3% e il deficit di bilancio limitato allo 0,5% del PIL. Tale andamento economico positivo, tuttavia, ha mostrato ancora scarse ricadute sul livello medio di vita; i salari reali hanno avuto incrementi modesti, interamente assorbiti dall'innalzamento dei prezzi (in particolare dei servizi essenziali, quali acqua ed elettricità). L'ulteriore recupero di potere d'acquisto è stato poi ostacolato dalla politica di austerità monetaria imposta dal Fondo monetario internazionale. Un altro ostacolo è rappresentato dall'elevato tasso di disoccupazione, dovuto anche al fatto che la struttura produttiva della B. necessita di massicci interventi e di numerose privatizzazioni: gli uni e le altre, portati avanti secondo le scadenze previste, hanno avuto come esito finale un drastico taglio dei posti di lavoro. D'altra parte, la messa in opera di un'attiva politica di lotta alla disoccupazione (aiuti alla riconversione di industrie obsolete, contratti a tempo determinato ecc.) ha permesso nel 2004 di abbassare la percentuale dei disoccupati al 13,2%. Sempre nel 2004, il PIL è cresciuto del 4,4%, il deficit di bilancio è lievemente aumentato (1,4% del PIL), ma il debito è in progressivo calo (35% del PIL). Il 75% circa del valore aggiunto prodotto nel Paese è ormai di provenienza privata, mentre il tasso di crescita della produzione industriale ha mantenuto nei primi anni del nuovo secolo valori elevati, superiori al 14% nel 2003 e nel 2004, e, secondo alcune stime, al 12% nel 2005.
Grazie al positivo andamento economico, nei primi anni Duemila si è verificato un incremento degli investimenti esteri, agevolati da favorevoli politiche fiscali e attratti dalla prospettiva dell'integrazione del Paese nell'Unione Europea (operativa dal 1° genn. 2007). Il percorso di adesione alla UE è accompagnato, come nel caso degli altri Paesi dell'area, da riforme strutturali e da politiche tese all'armonizzazione con le normative comunitarie. Sul fronte monetario, la valuta nazionale è stata agganciata a quella europea, e la Banca Centrale bulgara ha oramai uno spazio di manovra limitato, che in questa fase è focalizzato al controllo della liquidità e, tramite operazioni di drenaggio, a quello dell'inflazione. Tra i fattori di spinta dell'economia hanno giocato un ruolo importante le esportazioni (+13,1% nel 2004), che sono state favorite dall'aumento di competitività di alcuni prodotti. Malgrado i progressi, però, la bilancia commerciale è rimasta in pesante deficit, per limitare il quale la B. ha sottoscritto con il Fondo monetario internazionale un accordo di sostegno per il periodo antecedente l'integrazione nell'Unione Europea. La Russia è una delle principali fonti per le importazioni, soprattutto per i prodotti energetici: fornisce petrolio e gas, e lo stesso comparto petrolchimico bulgaro è in gran parte nelle mani di un colosso russo del settore. Altri importanti partner commerciali della B. sono, per le importazioni, Germania, Italia (10,2% del totale nel 2003), Grecia e Turchia, mentre per le esportazioni la graduatoria vede prima l'Italia, che accoglie il 14% del totale, seguita da Germania, Grecia, Turchia e Belgio.
Storia
di Ciro Lo Muzio
Seppure segnati da importanti progressi in politica estera, gli anni a cavallo del 21° sec. vedevano il Paese balcanico impegnato in un difficile processo di rinnovamento delle istituzioni politiche e di ammodernamento della struttura economica. L'appoggio all'intervento militare della NATO in Iugoslavia (1999) valse alla B. la riconoscenza degli Stati Uniti e la prospettiva di un'integrazione nella NATO, per favorire la quale il governo bulgaro varò una radicale riforma dell'esercito. Nel settembre dello stesso anno fu stabilito a Plovdiv il quartier generale della South-Eastern Europe Brigade, prima forza multilaterale di pace nell'Europa sud-orientale, costituitasi l'anno precedente a Skopje. Nel novembre 1999 il Paese si impegnava a chiudere anticipatamente (entro il 2003) la centrale nucleare di Kozloduj, compiendo così un importante passo diplomatico verso l'apertura dei negoziati per l'integrazione nell'Unione Europea. Sul piano regionale, un risultato significativo fu ottenuto dal summit di Bucarest (febbr. 2000), con la firma di una 'carta di buon vicinato' tra B., Grecia, Macedonia e Turchia; nella stessa occasione fu siglato un accordo di cooperazione tra B. e Romania, al fine di accelerare la loro entrata nella UE, e fu decisa la costruzione di un ponte sul Danubio tra i due Paesi. Nel marzo 2001 la B. offrì alla NATO l'utilizzo del suo territorio per eventuali operazioni di mantenimento della pace, e in autunno mise a disposizione il porto di Varna come base d'appoggio per le operazioni militari in Afghānistān. Nell'aprile dello stesso anno, inoltre, veniva ufficialmente abolito per i cittadini bulgari l'obbligo del visto per l'ingresso nei Paesi dell'area di Schengen.
Sul piano interno, il bilancio economico del Paese, relativamente positivo, non impediva tuttavia tra il 1999 e il 2001 un sensibile incremento del tasso di disoccupazione, causato dalla chiusura di diverse aziende in deficit. La stentata affermazione del partito maggioritario, l'Unione delle forze democratiche (UFD), alle elezioni amministrative dell'ottobre 1999 (31,3% dei suffragi, contro il 29,4% ottenuto dal Partito socialista bulgaro, PSB), indusse il primo ministro I. Kostov a operare un radicale rimaneggiamento del governo, sforzo vanificato dalle accuse di corruzione e nepotismo mosse a Kostov e al suo partito (apr. 2000). Il malcontento popolare suscitato da queste vicende si espresse nelle elezioni parlamentari del giugno 2001, in cui il 42,7% dei votanti accordò la sua preferenza a Simeone ii di Sassonia-Coburgo-Gotha, mentre l'UFD e il PSB ottenevano rispettivamente il 18,2% e il 17,1%. Tornato in patria dall'esilio nell'aprile 2001, l'ex sovrano della B. era riuscito in breve tempo a ottenere ampi consensi intorno a sé e al movimento di stampo personalistico da lui fondato, il Movimento nazionale di Simeone ii (MNSII), e in luglio fu nominato primo ministro. Le elezioni amministrative di ottobre-novembre, tuttavia, mostrarono già una netta contrazione dei consensi per il partito dell'ex sovrano, che non aveva portato al Paese i progressi economici promessi e, soprattutto, si era dimostrato incapace d'affrontare con fermezza il problema della criminalità organizzata. Il declino di Simeone ii e le divisioni interne all'UFD andarono a beneficio del PSB, guidato da S. Stanišev, che si assicurò il 33% dei voti (contro l'11% del MNSII e il 20% dell'UFD), mentre alle elezioni presidenziali (novembre) la vittoria andò al candidato socialista, G. Parvanov (54,1% al ballottaggio, contro il 45,9% ottenuto dal presidente uscente P. Stojanov), che assunse l'incarico di presidente della Repubblica nel gennaio 2002. Nel febbraio 2003, nonostante il diffuso dissenso popolare, il governo appoggiò l'intervento militare in ̔Irāq, mettendo a disposizione basi logistiche per le forze statunitensi e inviando un contingente militare, che comprendeva tra l'altro 97 specialisti in armi chimiche e biologiche. Nell'aprile 2004 la B. divenne ufficialmente membro della NATO, mentre, per favorire il processo di integrazione nella UE (il cui inizio era previsto per il 1° genn. 2007), promise la definitiva chiusura della centrale nucleare di Kozloduj (alcune unità erano state chiuse nel 2002); le preoccupazioni suscitate da questa decisione (la centrale forniva il 42% dell'energia elettrica) furono in parte placate dall'annuncio (maggio 2004) della ripresa della costruzione dell'impianto nucleare di Belene, interrotta nel 1991. Alle elezioni parlamentari del giugno 2005 la coalizione guidata dai socialisti ottenne il 30,9% (82 seggi), distanziando il MNSII (19,8%, 53 seggi), il Movimento per i diritti e la libertà (MDL; 12,8%, 34 seggi), portavoce della minoranza turca, e l'UFD (7,6%, 21 seggi). Le votazioni decretarono anche l'inattesa affermazione (8,1%, 21 seggi) della neonata coalizione Ataka (Attacco), guidata da V. Siderov, movimento contrario all'adesione del Paese alla NATO e alla sua integrazione alla UE, nonché fautore di una politica fortemente discriminatoria nei confronti della minoranza turca e dei Rom. In agosto fu costituita la nuova coalizione di governo (PSB, MNSII, MDL) e Stanišev venne nominato primo ministro.