bullizzato
p. pass. e agg. Che è vittima di prepotenze e vessazioni da parte di uno o più bulli.
• Il Web non è un’attenuante, semmai un’aggravante. Una gogna potentissima, che un sedicenne sa usare in modo raffinato, e che ha già fatto vittime (la quattordicenne Hannah Smith, suicida, bullizzata proprio su Ask). (Michele Smargiassi, Repubblica, 15 settembre 2013, Bologna, p. I) • Inoltre, i minori «bullizzati» con più di 14 anni e i loro genitori potranno rivolgere istanza al gestore del sito Internet e al garante della Privacy, per ottenere l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei dati personali. (Vincenzo R. Spagnolo, Avvenire, 9 agosto 2016, p. 7, Attualità) • L’odio su Whatsapp, tutto per lui. «Caro diario, mi vergogno di quello che sono. Non ho amici, non parlo con nessuno. Sono bullizzato, si dice così? Mi piacciono i ragazzi. È una colpa? Ieri mi hanno deriso e insultato davanti a tutti. Nessuno ha fatto niente. Ho pensato alla mia vita: fa schifo. E se la facessi finita?». (Maria Lombardi, Messaggero, 7 aprile 2017, p. 35, Cronaca di Roma).
- Derivato dal s. m. e agg. bullo con l’aggiunta del suffisso -izzato.
- Già attestato nella Repubblica dell’11 aprile 2007, p. 29, Cronaca (Maria Novella De Luca).