BÜLOW, Hans Guido, barone von
Pianista, direttore d'orchestra e compositore, nato l'8 gennaio 1830 a Dresda, morto al Cairo il 12 febbraio 1894. Nel 1848 iniziò lo studio della giurisprudenza a Lipsia, pure attendendo alle discipline contrappuntistiche. A Weimar, nel 1850, assisté ad una rappresentazione del Lohengrin diretta da Liszt, e ne restò profondamente colpito, così che, cedendo al suo fervore per quell'arte wagneriana ch'egli già nel 1849 aveva preso a sostenere con articoli pubblicati nell'Abendpost, abbandonò il diritto e si recò a Zurigo dallo stesso Wagner, il quale gli fu largo di preziosi consigli e l'iniziò a un tirocinio utilissimo di direttore d'orchestra. Dal '51 al '53 studiò con Liszt a Weimar, e cominciò la sua carriera di pianista. Dal '55 al '64 occupò la cattedra principale di pianoforte al conservatorio di Stern e Marx a Berlino. Con attività ininterrotta collaborò a giornali politici e musicali, diresse orchestre, diede concerti di piano in Germania e all'estero, conquistando una fama sempre più vasta e sicura, come pianista e come direttore. Si sposò nel '57 con Cosima Liszt, dalla quale divorziò nel 1869 (Cosima divenne poi la moglie di Wagner). Nel '64 fu nominato maestro direttore e concertatore al Teatro Reale di Monaco di Baviera, e nel '67 fu chiamato alla direzione di quel Conservatorio. Nel '69 lasciò Monaco e si stabilì per più anni a Firenze: anni di grande attività concertistica, ché, ad esempio, solo fra il '75 e il '76 diede 139 concerti negli Stati Uniti. A Meiningen, ove dimorò per 5 anni, guidò l'orchestra di corte a una perfezione difficilmente superabile. Fra l'85 e l'88 insegnò a Berlino e a Francoforte. Finalmente si stabilì ad Amburgo. Nessuno forse, come lui, rivelò così limpidamente lo spirito dei classici tedeschi, e le sue revisioni, accompagnate da sicure indicazioni tecniche e da magistrali note interpretative, sono un modello insuperabile per lo studente e per l'insegnante: basti ricordare le sonate di Beethoven dall'opera 53 in poi, e, fra le riduzioni, quella del Tristano e Isotta di Wagner. Non altrettanto però può dirsi delle revisioni, condotte in modo veramente arbitrario, delle sonate di Domenico Scarlatti. Fra le composizioni date alla stampa sono da ricordare il poema sinfonico Nirvana, la musica per il Giulio Cesare di Shakespeare, la ballata per orchestra, da Uhland, La maledizione del cantore, quattro Pezzi caratteristici per orchestra e varî pezzi per pianoforte.
Le sue lettere (4 voll., Lipsia 1895-98, con molte riedizioni e aggiunte successive) edite dalla vedova, Maria Schanzer, da lui sposata in seconde nozze nell'82, specchiano il suo animo alto e audace.
Bibl.: B. Vogel, H. v. B., Lipsia 1887; B. Zabel, H. v. B., Gedenkblätter aus seinen letzten Lebensjahren, Amburgo 1894; T. Pfeiffer, Studien bei H. v. B., Berlino 1894, 6ª ed., 1906; J. Vianna da Motta, Nachtrag zu Studien bei H. v. B. von T. Pfeiffer, Lipsia 1896; G. Fischer, H. v. B. in Hannover, Hannover 1902; A. Steiner, H. v. B., Zurigo 1906; H. Reimann, H. v. B., Berlino 1908; R. du moulin-Eckart, H. v. B., 1891.