BUOL-SCHAUENSTEIN, Karl Ferdinand, conte von
Diplomatico austriaco, nato il 17 maggio 1797, morto a Vienna il 28 ottobre 1865. Fu un diplomatico della scuola del Metternich. Era ministro a Carlsruhe allo scoppio della rivoluzione di luglio e diede l'allarme al governo di Vienna sulla gravità di quella crisi. Nel 1838 fu trasferito a Stoccarda e nel 1844 a Torino, ma il suo atteggiamento nel conflitto doganale per la questione dei vini, e la sua attitudine naturalmente molto ostile alle riforme introdotte dal re nei suoi stati posero il B. in stato di tensione col governo piemontese e lo esposero a manifestazioni del sentimento popolare italiano sempre più inasprito contro l'Austria. L'atteggiamento della corte di Torino nel '48 di fronte all'insurrezione di Milano spinse il B. il 23 marzo a chiedere spiegazioni che gli furono date dal marchese Pareto, allora ministro degli Esteri sardo, con una nota del 25, che era una specie di manifesto contro l'egemonia austriaca in Italia. La sera stessa il B. chiese i suoi passaporti. Alla fine dello stesso anno, il principe Felice di Schwarzenberg, successo nella presidenza del ministero al barone di Wessenberg, inviò il B. come ambasciatore alla corte di Pietroburgo, dove contribuì ad assicurare al nuovo imperatore Francesco Giuseppe l'aiuto militare dello zar contro gl'insorti ungheresi. Il B., partendo da Pietroburgo alla fine del 1850 per assistere, come secondo plenipotenziario austriaco, lo Schwarzenberg nelle conferenze di Dresda, che riassettavano alla meglio la Confederazione germanica, si propose di emancipare l'Austria dalla tutela dello zar. E tale tendenza rivelò quando successe l'11 aprile 1852 allo Schwarzenberg come ministro degli Esteri. L'imperatore l'aveva richiamato dall'ambasciata di Londra la sera stessa della morte improvvisa dello Schwarzenberg. Nelle complicazioni derivanti dal conflitto delle potenze occidentali con la Russia, il B. non poté avere le mani libere dal suo governo per giungere fino ad associarsi alla Francia e all'Inghilterra nella guerra di Crimea, sicché Cavour prese il suo posto nell'alleanza, e poté fronteggiarlo inaspettatamente nel congresso di Parigi. Poco giovarono al B. le campagne diplomatiche da lui condotte contro il Piemonte, che portarono nel 1856 a una rottura diplomatica. Il B. avrebbe voluto trattenere all'ultimo l'Austria da una guerra contro la Francia, ma l'imperatore impose l'invio dell'ultimatum a Torino contro il parere del B. stesso e senza quasi informarlo degli ordini definitivi. Il B. pertanto si dimise nel maggio 1859.