BUONARROTI, Michelangelo, il giovine
Figlio di Leonardo, nipote ex fratre del grande Michelangelo, nacque a Firenze nel 1568 ed ivi morì nel 1642. La sua natura lo chiamava agli studî letterarî, ed egli vi si applicò con successo fin da giovanetto. A soli diciassette anni fu accolto nell'Accademia fiorentina. Nel 1608 circa, avendo Marcello Adriani e Piero de' Bardi procurato di rinnovare le adunanze dei Pastori Antellesi, il B. vi prese parte con Iacopo Soldani ed altri. Era stato intanto ascritto anche all'Accademia della Crusca, e s'era adoperato moltissimo per la compilazione del Vocabolario, alla cui prima edizione (1612) collaborò con grande fervore. Successivamente la sua attività di scrittore abbracciò più larga cerchia mentre egli non tralasciava di dare tutte le sue cure alla revisione del Vocabolario per la seconda edizione (1623). La sua casa era un centro culturale di prim'ordine; egli vi accoglieva amabilmente dotti e letterati come in una specie di accademia; ed ivi istituì anche, in onore del suo grande zio, una magnifica galleria su disegno di Pietro da Cortona. Il suo nome però è affidato alle due commedie, la Tancia (1612) e la Fiera (1618). La prima è una commedia rusticale sul tipo di quelle farse che apparvero in Italia nella seconda metà del Quattrocento; la seconda è una commedia di costumi, nella quale l'interesse deriva non già dall'intreccio, ma dalla viva rappresentazione dell'incessante e confuso viavai d'una fiera, dell'incontrarsi di persone di ogni ceto, dei loro vari discorsi, dei loro litigi, ecc.; e in essa il B. volle raccogliere quante più voci poté del vivo parlar fiorentino. Di genere affine è la commedia (o veglia), pure in versi, le Mascherate. Il B. scrisse anche l'Ajone, favola marittima burlesca, gl'Intermezzi di una commedia di Niccolò Arrighetti, nove satire, alcuni capitoli, delle cicalate, ecc. Alcune delle Opere varie furono pubblicate da P. Fanfani nel 1863.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, II, iv, p. 2352; per le opere v. R. Antal, Az ifjabb Michelangiolo Buonarroti, Budapest 1897.