BUONVISI
. Nobile famiglia lucchese, estinta sulla fine del sec. XVIII; già insigne alla fine del sec. XIV, la sua potenza politica si accrebbe per opera di Lorfnzo di Nerio (morto nel 1460), uno dei capi della congiura che abbatté la signoria di Paolo Guinigi. Attivissimi mercanti e banchieri (ebbero fondachi e agenzie nella Spagna, a Lione, a Londra, ad Anversa, a Lovanio) poterono con le loro ricchezze soccorrere più d'una volta la repubblica in gravi frangenti. Notevoli, fra gli altri, nel sec. XVI: Antonio mirabile figura di italiano all'estero, amicissimo di T. Moro, salì al patibolo portando un mantello donatogli da lui; Vincenzo (1500-1578), protettore di Bernardo Tasso ed amico di Giovanni Guidiccioni, che gli dedicò i sonetti all'Italia; Martino che, sopraggiunto alla testa di un piccolo esercito, arruolato nelle campagne, sedò nel 1532 il tumulto degli Straccioni, liberando, la mattina del 10 aprile, il palazzo della Signoria assediato dai rivoltosi; il beato Giovanni, francescano (morto nel 1472); Lucrezia, protagonista, sul finire del '500, di una romantica e fosca storia d'amore e di delitti; i tre cardinali: Buonviso (1561-1603); Girolamo (1607-1677); Francesco (1616-1700), Nunzio del papa a Vienna, ove l'opera sua fu efficacissima durante l'assedio da parte dei Turchi.
Bibl.: Per l'archivio Buonvisi, vedi Nuovi aumenti del R. Arch. di stato, Lucca, 2ª s. (1907). Oltre agli storici di Lucca, cfr.: Trenta, Memorie per servire alla storia politica del card. F. B., Lucca 1818; Bongi, Storia di Lucrezia B., Lucca 1864; C. Sardi, De' mecenati lucchesi, in Atti R. Accad. Lucchese, XXI.