BUORA (Bura)
Famiglia di artisti attivi a Venezia e nel Veneto dalla seconda metà del sec. XV ai primi decenni del secolo seguente.
Giovanni di Antonio, architetto e scultore, nacque prima del 1450 ad Osteno sul lago di Lugano donde si trasferì a Venezia per lavorare a fianco dei Lombardo; qui morì nel 1513.
La sua attività di architetto, non esattamente individuabile perché svolta sempre in collaborazione con altri artisti, è testimoniata da alcuni documenti: nel 1470 è fra i maestri lapicidi che operano in S. Zaccaria, chiesa per la quale dal 1476 collabora all'esecuzione dei nuovi capitelli; dal 1488 al 1490 lavora con Pietro Lombardo nella nuova Scuola di S. Marco; del 1501 è una memoria relativa ai lavori di parte del chiostro grande di S. Michele in Isola, compiuti con maestro Manfredi (Meneghin). Il 5 dicembre 1505 da Ravenna gli vengono ordinati marmi lavorati per la fabbrica del nuovo chiostro della canonica portuense (Bernicoli). Riprese, e forse rifece interamente, la costruzione (che era stata iniziata verso la metà del sec. XV) del dormitorio, o "manica lunga" del convento di S. Giorgio Maggiore (il rilievo di G. B. Bregno con S. Giorgio all'esterno fu pagato nel 1508). Della sua attività di scultore rimangono le statue dei Dodici apostoli, eseguite con Bartolomeo di Domenico per la chiesa di S. Margherita di Treviso tra il 1506 e il 1511, trasportate nella vecchia parrocchiale di Montebelluna, nel 1809, e di qui qualche anno fa nella nuova parrocchiale: lavoro piuttosto arcaicizzante, di modesta fattura, nei modi dei Lombardo.
Andrea di Giovanni nacque presumibilmente a Venezia, dove fu attivo come architetto e scultore nella prima metà del Cinquecento o alla scuola del padre Giovanni o con il fratello Antonio. Dal 1518 lavorò alle colonne del chiostro degli allori in S. Giorgio Maggiore; è ricordato anche nel 1525, e nel 1546 per una perizia su sculture nel convento di S. Antonio Abate.
Antonio di Giovanni nacque a Osteno; architetto e scultore, fu aiuto del padre, ricordato nel 1536, e nel 1537 quando collaborò all'esecuzione dell'altare della Scuola di S. Maria Mater Domini di Venezia.
Antonio di Andrea, pittore "cortinarius" "da Venezia abitante in Treviso", forse figlio di un fratello di Giovanni, è ricordato in molti documenti tra il 1479, dopo che aveva sposato una Medelina di Treviso, e il 1508. Fu attivo in Venezia e nel Trevigiano. Ricercato decoratore di gonfaloni, oggi tutti scomparsi, ne eseguì per la chiesa di Lancenigo (1486), per la Scuola di S. Giacomo e di S. Cristoforo in S. Maria delle Carceri a Treviso (1487), per la chiesa di S. Zenone, per la Scuola di S. Maria a Montebelluna (1493). Nel 1507 risulta presente nel monastero di S. Eustachio a Nervesa, forse chiamatovi anche per lavorare in affresco.
Fonti e Bibl.: E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni veneziane, IV, Venezia 1834, pp. 322 s.; Treviso, Bibl. comunale, ms. 1410: G. Bampo, I pittori fioriti a Treviso e nel territorio. Documenti inediti secc. XIII-XVII, I (1885 c.), pp. 10-14 (per Antonio di Andrea); B. Cecchetti, Saggio di cognomi ed autografi di artisti di Venezia. Secc. XIV-XVI, in Archivio veneto, XXXIII (1887), p. 419 (per Andrea di Giovanni); P.Paoletti, L'architettura e la scultura del Rinascimento in Venezia, Venezia 1893, I, p. 44; II, pp. 108 ss.; G. Biscaro, Per la storia delle belle arti in Treviso, in Atti e memorie dell'Ateneo di Treviso, XX (1897), pp. 265 ss.; S. Bernicoli, Arte e artisti in Ravenna, in Felix Ravenna, 1914, 13, p. 554; P.Paoletti, La Scuola Grande di San Marco, Venezia 1929, pp. 23 s.; A. Moschetti, I danni ai monumenti e alle opere d'arte nelle Venezie nella guerra mondiale MCMXV-MCMXVIII, Venezia 1932, p. 382; A. Serena, Cronaca montebellunese, Trevigo 1948, p. 266; G. Lorenzetti, Venezia e il suo estuario. Roma 1956, ad Indicem (per Giovanni e Andrea); V.Meneghin, S. Michele in Isola di Venezia, Venezia 1962, pp. 331 s., 355; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 236.