BURA (Βοῦρα)
Antica città dell'Acaia, di cui si citava come eponima fondatrice una Bura, figlia di Ione e di Elice. Distrutta nel 373 a. C. per essere stata ingoiata da una gigantesca voragine, in occasione di un terremoto, o, secondo un'altra versione, sommersa nel mare, risorse a circa 40 stadî di distanza dal mare; nell'epoca ellenistica si ha notizia di una sua liberazione, per opera di Demetrio Poliorcete, dal dominio di Cassandro (303) e di una sua partecipazione nel 275 alla Lega Achea. Al tempo di Pausania (sec. II d. C.) vi erano ancora dei santuarî di Afrodite, Dioniso, Ilitia e Iside, che il periegeta descrive. Notevoli resti delle mura e fondamenta di edifizî sono ancora visibili sul sito dell'antica città, fra gli attuali villaggi di Dumeni, Mamusia e Rizomylo.