BUSCHETO
. Architetto pisano fiorito nella seconda metà del sec. XI, figlio del giudice Giovanni, e noto per l'iscrizione che è posta sulla sua tomba nella facciata del duomo di Pisa, iscrizione che lo dice appunto autore del duomo stesso. Soltanto due documenti, del 1100 e del 1105, attestanti ch'egli era ancora in questi anni procuratore della cattedrale, riguardano la sua attività; ma un'iscrizione analoga a quella posta sulla sua tomba era sull'obelisco vaticano da lui rialzato; e questo dato è molto importante, perché con il soggiorno di B. in Roma meglio si spiega il grande influsso che l'arte classica ebbe sull'opera di lui. Non si sa con sicurezza quando fosse iniziato il duomo di Pisa, consacrato nel 1118 allorché la costruzione non era ancora terminata. Nella costruzione attuale, molto spetta, specialmente nella decorazione, ai seguaci di Buscheto e a Rainaldo, il continuatore dell'opera; ma l'insieme di essa rimane però sempre concezione della limpida mente del suo primo architetto, e particolarmente nella pianta a croce latina, a cinque navate nel braccio anteriore della croce, e a tre bracci transversi, e nella cupola all'incrocio dell'abside col transetto (v. pisa). Nel duomo di Pisa, B. oltre ad aver lasciato uno dei monumenti più belli dell'architettura italiana, definì anche quelli che rimasero caratteri salienti dell'architettura romanica pisana, che qui s'inizia: forme basilicali a tetto, colonnati all'interno (se pur le colonne spesso siano alternate a pilastri), muratura di conci, arcatine e loggette esterne, particolare struttura di porte e finestre, ecc.
Bibl.: Cfr. specialmente: P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I (Il Medioevo), Torino 1927, p. 548 segg.; M. Salmi, L'architettura romanica in Toscana, Milano 1927, p. 11 segg.