BUSTO ARSIZIO (A. T. 20-21)
ARSIZIO Comune della provincia di Varese, situato nell'alta pianura lombarda sopra la linea dei fontanili, in una regione piuttosto arida e poco fertile, al limite di una vasta zona di brughiere. È ampio 18.65 kmq., per la maggior parte occupati da colture di cereali, interrotte da filari di gelsi.
Copiose sono le comunicazioni ferroviarie (agevolate anche dalla costruzione di una nuova stazione ferroviaria aperta nel 1924) con tutto il Milanese e con le vicine provincie di Como e Novara. Già nel sec. XV si avevano nella regione fabbriche per la lavorazione del lino e della seta; decadute sotto il dominio degli Spagnoli, risorsero nel secolo XVIII occupandosi della tessitura e manifattura di cotonami e della tintoria, ma solo di recente ebbero grande incremento. Il capoluogo, 225 m. s. m., 33 km. a NO. di Milano, ha ora 65 importanti stabilimenti. Gli abitanti, che erano 13.500 nel 1881, sono saliti a 20.005 nel 1901, 27.568 nel 1921; di essi 24.507 dimorano a Busto. Di recente è stato aggregato a Busto il comune di Sacconago.
La chiesa di S. Maria in Piazza o Santuario della B.V. dell'Aiuto, costruita su disegni del Bramante (?) dal Lonati dal 1515 al 1523, ha belle porte d'ingresso, nell'interno una Assunzione di G. Ferrari; una Sibilla, dipinta ad affresco di B. Luini, dietro l'altar maggiore; affreschi nel coro di B. Lanini (Adorazione, Natività, Annunciazione e Angeli); e altri affreschi, nella cupola, con Sibille di B. Luini e Profeti di G.P. Crespi. Vi si conservano inoltre un corale miniato e decorato da Francesco Crespi (1544), un antifonario firmato e datato (1522) e altri quattro corali, dello stesso autore. A ovest di Busto, tra Nosate e Casorate, quote 246-191 in direzione N.-S., è stata misurata una delle basi geodetiche dell'Istituto Geografico Militare.
Bibl.: U. Giammarchi, Le industrie di Busto Arsizio illustrate, Busto Arsizio 1928; L. Ferraris, B.A.: notizie stor. e artistiche, Busto Arsizio 1864.