Vedi BUTRINTO dell'anno: 1959 - 1994
ΒUΤRIΝΤΟ (v. vol. II, p. 232)
Vari studi hanno avuto per oggetto il sistema difensivo della città. Della cinta muraria, si sono individuate diverse fasi costruttive: resti di una fortificazione della metà del VII sec. a.C.; nuove mura (che racchiudono una superficie di 8 ha) in opera poligonale, con un tracciato ricco di sporgenze e rientranze, in cui si aprono cinque porte, databili all'inizio del IV sec. a.C. (è questa la fase cui appartiene la porta «Scea»); ancora una ricostruzione nel III sec. a.C., con l'aggiunta a SE di una nuova porta con due torri aggettanti, l'una a pianta quadrata, l'altra semicircolare. In questa fase, il sistema difensivo era completato da una serie di torri e castelli nell'area circostante, e soprattutto da un muro che chiudeva l'accesso alla penisola su cui sorge la città. Nuovi interventi si ebbero poi in età romana; un rifacimento tardo imperiale (in cui peraltro furono reimpiegati numerosi materiali di spoglio) sembra corrispondere addirittura a un ampliamento di Butrinto.
Si sono effettuati scavi anche nella zona dell'agorà. Il maggior sviluppo di questo complesso si ha intorno alla metà del III sec. a.C., con la costruzione di un tempio in antis (m 4,60 Χ 5,8ο), di una fontana consacrata ad Asclepio e di un portico, probabilmente concepito come ricovero per i malati. A O sorgeva il pritaneo, a pianta quadrangolare, con i vari ambienti disposti attorno a un peristilio centrale. Notevoli ristrutturazioni dell'agorà si avranno nell'età degli Antonini.
Si è indagato anche nella zona del teatro, da un lato mettendo in luce un adiacente edificio ad atrio, dall'altro pubblicando le iscrizioni presenti nella pàrodos. Si tratta di 33 testi relativi ad affrancamenti di schiavi, databili alla prima metà del II sec. a.C.
Sono state inoltre individuate altre 104 iscrizioni, riutilizzate nel muro di cinta tardoantico, e provenienti da un edificio non ancora esplorato. Anche qui i testi sono relativi ad atti di affrancamento, di poco posteriori (metà del II sec. a.C.) rispetto a quelli del teatro; sono menzionati gli strateghi del koinòn dei Προσσαΐβοι, la popolazione che aveva in B. il suo punto di riferimento.
Bibl.: P. Cabanes, Les inscriptions du theatre de Bouthrotos, in Actes du colloque 1972 sur l'esclavage (Annales littéraires de l'Université de Besançon I, 69), Parigi 1974, pp. 105-209; L. Morricone, Le iscrizioni del teatro di Butrinto, in pp. XLI, 1986, pp. 161-425; P. Cabanes, Nouvelles inscriptions d'Albanie méridionale (Bouthrotos et Apollonia), in ZPE, LXIII, 1986, pp. 137-155; F. Drini, A propos de la chronologie et les limites du koinon autonome des Prasaboi à la lumière des donnés des nouvelles inscriptions, in L'Illyrie méridionale et l'Epire dans l'antiquité, Clermond- Ferrand 1987, pp. 151-58; Butroti (Përmbledhje studimesh), Tirana 1988.