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BUTTAFUOCO

di Mariano BORGATTI - Enciclopedia Italiana (1930)
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BUTTAFUOCO

Mariano BORGATTI

. Arnese che serviva per comunicare il fuoco alla carica delle artiglierie, per mezzo di una corda a miccia che si avvolgeva alla sua estremità superiore. La sua forma più semplice era un bastone di legno appuntato da un capo per poterlo fissare a terra, e spaccato all'altro capo per stringervi la miccia; poi, verso il 1500, la sua estremità superiore fu ornata con una testa di cane, di serpente o d'altro animale, o con un fiore di giglio e simili. Si usarono due specie di buttafuoco: uno (fig.1) corto e manuale, col quale il bombardiere comunicava il fuoco alle artiglierie; e un altro (fig. 2) inastato, col quale si teneva una miccia di riserva sempre accesa in batteria. L'accendifuoco più grande aveva di solito due serpenti portamiccia (per meglio assicurare la continuità del fuoco) e uno spuntone per la difesa personale del bombardiere. I graduati bombardieri, in tempi più recenti, ebbero buttafuochi speciali, particolarmente ornati, più per distintivo che per ufficio, detti anche "picche da fuoco" (figg. 3 e 4).

Tag
  • BATTERIA
Vocabolario
buttafuòco
buttafuoco buttafuòco s. m. [comp. di buttare e fuoco] (pl. -chi o invar.). – Asta impiegata dai primi artiglieri per comunicare il fuoco alla carica di lancio dei cannoni mediante corda-miccia avvolta attorno a essa; era chiamata anche...
sentimentificio
sentimentificio s. m. (iron. scherz.) Fabbrica di sentimenti. ◆ le scuole d’Italia sono diventate succursali del sentimentificio globalizzato e non ci sarà altra festa che la cerimonia ideologica dei post-gruppettari. […] Il sentimentificio...
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