buy back
Operazione che consiste nel riacquisto di azioni proprie da parte di una società quotata. Una volta autorizzato dall’assemblea dei soci, un programma di riacquisto può essere realizzato tramite offerta pubblica (➔) a prezzo fisso, oppure con acquisti sul mercato secondario. Il b. b. è considerato una modalità di distribuzione degli utili alternativa al dividendo; al momento del riacquisto, infatti, la società distribuisce profitti agli azionisti che le cedono azioni. Anche gli altri azionisti beneficiano, in genere, di una rivalutazione delle proprie azioni, e potrebbero quindi venderne una parte per ottenere una plusvalenza. La preferenza a ricorrere al b. b. da parte delle società, dunque, aumenta quando la tassazione sui dividendi si inasprisce rispetto a quella sulle plusvalenze. Il b. b. si traduce solitamente in un incremento del prezzo delle azioni in circolazione, sia nel breve sia nel lungo termine. Il semplice annuncio dell’intenzione di effettuare un b. b. può generare un rialzo del prezzo delle azioni in circolazione poiché viene interpretato, al pari di un aumento del dividendo, come un segnale di ottimismo sulle prospettive di redditività dell’azienda lanciato dal management al mercato. Indicherebbe, dunque, che la società ritiene il titolo sottovalutato. Negli ultimi 30 anni, vi è stato un crescente ricorso a queste operazioni, che per il 90% sono realizzate sul mercato aperto (➔ mercato aperto, operazioni di). Benché non sia obbligatorio portare a termine i riacquisti deliberati, molti sono realizzati nei successivi 3 anni, e si concentrano dopo periodi di calo dei prezzi.
La crescita dei b. b. è avvenuta in parallelo a quella delle remunerazioni tramite stock option. È stato infatti osservato che è più probabile che una società annunci un riacquisto quando si verifica una crescita della quota di stock option esercitabili dai manager sul totale della capitalizzazione. Le opzioni non esercitabili non sono invece correlate alla probabilità di b. back. Le società oggetto di acquisizioni ostili, o che temono di diventarlo, ricorrono ai riacquisti di azioni proprie come deterrente; un metodo comune è quello di indebitare la società, acquistando con il ricavato le azioni in circolazione e rendendo quindi l’operazione più costosa per il rivale.
La regolamentazione dei b. b. ha varie finalità. Per prevenire le manipolazioni, i riacquisti non possono eccedere una quota delle azioni in circolazione e il prezzo non può essere superiore a una media di quelli recenti. Per tutelare gli altri stakeholder si possono effettuare riacquisti solo con utili netti. Per evitare insider trading (➔) societario, infine, l’emittente è tenuto – in alcuni Paesi – a rivelare l’informazione sensibile al mercato prima dei riacquisti e/o ad astenersi dai riacquisti prima di annunci al mercato sull’andamento dell’azienda. Gli hedge fund (➔) studiano gli effetti dell’annuncio dei b. b. sui prezzi dei titoli di tutte le società che li hanno comunicati al mercato. Se, dopo l’annuncio, il prezzo fosse aumentato ancora perché il mercato non ha reagito rapidamente alle informazioni, gli hedge fund potrebbero sfruttare questa regolarità. Acquisteranno dunque titoli delle società che rendono noti i b. b. immediatamente dopo l’annuncio, rivendendoli nel giro di qualche giorno a un prezzo maggiore.