C. A, Pittore di
La personalità artistica più rappresentata e più caratteristica entro il Gruppo C. A (v.) all'inizio della seconda metà del IV sec., nella ceramografia campana. Fu il caposcuola di cui subirono gli influssi sia i pittori della bottega a lui contemporanei, sia quelli che in Cuma lavorarono in seguito (Pittore A. P. Z. e imparentati). Qualche studioso fa derivare dall'opera del Pittore C. A anche la produzione del cosiddetto Gruppo Siciliano (Gruppi di Lentini e di Lipari).
Benché sui suoi vasi sia frequente la rappresentazione di guerrieri in armatura osca, il suo stile è assolutamente greco. Abbastanza accurato nonostante l'ampiezza della produzione, egli ha tuttavia un repertorio di tipi e di soggetti piuttosto ristretto. Accanto a poche scene di contenuto dionisiaco, predominano quelle con figure femminili e di guerrieri disegnati in schemi ripetuti monotonamente.
Abbondante il ritocco in colori aggiunti, sia nei particolari, sia per rendere le carni delle figure femminili, sia nell'ampia decorazione a palmette e volute.
Bibl.: J. D. Beazley, in Journ. Hell. Stud., LXIII, 1943, p. 85 ss.; A. Cambitoglou, in Memoirs and Proceedings of the Manchester Literary and Philosophical Society, XC, 1948-49, p. 12 ss.; A. D. Trendall, Vasi antichi dipinti del Vaticano: Vasi italioti ed etruschi a figure rosse, Città del Vaticano 1953, p. 39 s.