CABATOR
Gabātor è parola che si legge solamente su un'iscrizione di Roma, Decimiorum Fausti et Fortunati cabatores de via sacra (C. I. L., vi, 9239): si crede che stià per cavator, intagliatore di pietre dure (per l'uso di cavare in questo senso, cfr. Plin., Nat. hist., xxxvi, 8, 1, 2: quem (lapidem) cavant ad vasa unguentaria). I due Decimi, probabilmente fratelli, potrebbero essere ingenui, vissuti alla fine del II sec. d. C.
Bibl.: La parola è registrata nel lessico del Forcellini e nel Thesaurus linguae Latinae; è anche accettata dal Grummerus (Die römische Industrie: I, Das Goldschmied und Juweliergewerbe, in Klio, XIV, p. 191); non è raccolta dal De Ruggiero nel Dizionario epigrafico.