CABIRA (Κάβειρα, Κάβηρα, Cabīra)
Era una località del Ponto, nella valle del Lico. Fu un'importante fortezza di Mitridate. Nella guerra Mitridatica, Lucullo assediò questa fortezza costringendola a capitolare (71 a. C.) e poco dopo gli avanzi dell'esercito del legato romano M. Fabio Adriano, sconfitto da Mitridate (68 a. C.), si rifugiarono a Cabira dove furono assediati, ma senza esito, dal vincitore. Pompeo le diede il nome di Diospoli; con Antonio passò sotto il dominio di Polemone I (36 a. C.); la regina Pitodoride ingrandì la città per farne la sua residenza e le diede il nome di Sebaste. Nel 63 d. C. fu incorporata nella provincia di Galazia; e più tardi passò alla provincia di Cappadocia. A Cabira, o almeno presso di essa nel regno di Pitodoride, si trovava il santuario di Men Farnace; un oracolo a Cabira è menzionato da Atanasio. L'identificazione di Cabira con Neocesarea per quanto assai probabile, non pare del tutto sicura.
Bibl.: Th. Reinach, Mithridate E. roi du Pont, Parigi 1890, pp. 290, 348, 370 seg.; Catal. Brit. Mus., Pontus, ed. da W. Wroth, Londra 1889, p. 25; Waddington-Babelon-Reinach, Recueil Gén. d. Monn. Grec. d'Asie Mineure, I, i, Parigi 1904, p. 85 segg.; J.B. Head, Hist. Num., 2ª ed., Oxford 1911, pp. 497 e 502; F. Cumont, Studia Pontica, II, Bruxelles 1906, p. 268 segg.