CACAO
(VIII, p. 204; App. II, I, p. 474; III, I, p. 277; IV, I, p. 327)
La produzione mondiale di semi di c. continua ad aumentare a ritmi discreti e supera i 2 milioni di t nella seconda metà degli anni Ottanta. Le variazioni verificatesi e tuttora in atto nella produzione complessiva e in quella dei singoli paesi produttori sono dovute a fenomeni naturali, quali gelate e malattie delle piante, o a variazioni del numero delle piante messe a coltura. Anche se la quota maggiore della produzione spetta ancora al continente africano, l'apporto di questa macroarea è ridotto a poco più della metà della produzione mondiale. In costante aumento è invece la quota fornita dal continente americano, che arriva a quasi un terzo del totale prodotto. L'apporto complessivo dei due continenti è in regresso, ma rappresenta pur sempre oltre i 4/5 del totale mondiale. In ascesa l'apporto asiatico, soprattutto della Malaysia e dell'Indonesia che vantano rendimenti unitari tra i più elevati. Se a livello mondiale il rendimento unitario è in continua ascesa, resta ancora basso quello di gran parte dei paesi africani e di alcuni paesi degli altri due continenti (v. tabb.). Gran parte della produzione di semi di c. dà luogo a notevoli scambi, dato che i grandi paesi produttori consumano un'aliquota molto bassa del loro prodotto. I maggiori importatori sono USA, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito e URSS: le loro importazioni sono in parte finalizzate alla lavorazione del prodotto e alla riesportazione di derivati come cioccolato, burro e polvere di cacao. L'Italia importa semi di c. e prodotti derivati ed esporta prodotti derivati.