Cacciaconti
. Nobile famiglia senese cui si ritiene appartenesse Caccia d'Asciano (v.), ricordato da D. (If XXIX 131) per la sua incoercibile tendenza alla dissipazione. Le origini di questa famiglia si ricollegano alla grande consorteria feudale dei signori della Berardenga, discesi molto probabilmente da un Winighisi, vivente a legge salica, che negli anni 867-868 fu conte di Siena e di Roselle. Di potenza di gran lunga inferiore rispetto a quella del ceppo originario, i C. signoreggiarono un certo numero di castelli: ebbero infatti come feudo Asciano (donde il nome di conti Scialenghi o della Scialenga), Rapolano, Scrofiano e Trequanda. Inurbatisi, parteciparono al governo di Siena soprattutto nel periodo aristocratico e consolare. Nella seconda metà del secolo XII, cominciò lo sfaldamento dei possessi feudali degli Scialenghi e Asciano passò ai Salvani; quindi, nella prima metà del Duecento, questo importante castello andò definitivamente a far parte del dominio del comune senese. In uno di questi atti compare come attore il Caccia dantesco con molti dei suoi consorti.
Bibl. - L. Passerini, Armi e notizie storiche delle famiglie toscane, che son nominate nella D.C., in D.A., Inferno, a c. di G.G. Warren lord Vernon, Londra 1862, II (Documenti) 439.