CÁCERES (dall'arabo qaṣr "castello"; A. T., 39-40)
Città della Spagna, capoluogo della provincia omonima nell'Estremadura, con 24.648 ab. (1929) congiunta per mezzo di un tronco ferroviario di 17 km. con Arroyo-Malpartida, stazione delle linee Madrid-Lisbona e Salamanca-Mérida. La città consta di due parti: l'antica occupa la sommità di una collina (470 m.); è circondata da mura ed ha grandi e severi palazzi medievali. La città nuova si estende in semicerchio e scende sino ai piedi della collina; in essa si trovano il municipio, le scuole, il palazzo di giustizia e quello dell'arcivescovo. Le industrie consistono nella lavorazione del sughero, dei pellami, con varie concerie, nella fabbricazione di panni grossolani; si commercia in olio d'oliva, granaglie, bestiame e soprattutto in fosfato di calcio, proveniente dai vicini giacimenti di Las Minas.
Arte. - La città è chiusa in parte da mura, romane in alcuni tratti e in altri moresche, con torrioni. L'arco de la Estrella, aperto in tali mura nel 1726 sotto la direzione di Miguel Churriguera, per mezzo d' un' ampia scalinata dà accesso alla moderna e vasta Plaza Mayor o de la Constitución, nell'interno della città vecchia, e alla chiesa parrocchiale di S. Maria. Questa è un bell'esempio di gotico della decadenza, a tre navate quasi della stessa altezza, con tre absidi poligonali. La parrocchiale di S. Matteo, situata nella parte alta della città, fu già moschea araba, ingrandita nella prima metà del secolo XVI; consta di una sola navata. La parrocchiale di San Giovanni Battista fu edificata nel sec. XVI. Quella di San Giacomo fu già chiesa conventuale dei cavalieri della spada, detti anche frati di Cáceres, da cui ebbe origine l'ordine militare di Santiago: ha una grande pala d'altare di A.G. Berruguete, eseguita tra il 1557 e il 1563. I principali edifici civili sono: Il palazzo vescovile del sec. XVI; l'imponente Casa del Sol; la torre delle Cicogne, addossata ad un palazzo antico a destra della chiesa di S. Matteo, e le case avite delle famiglie Carvajali Ulloa, Galarza, Blázquez e Saavedra.
Bibl.: N. Díaz y Pérez, Estremadura, in España, sus monumentos y artes, su naturaleza é historia, Barcellona 1887, pp. 673-752; V. Lampérez y Romea, Historia de la arquitectura espanola en la edad media, Madrid 1908, II, passim; J.R. Mélida, Provincia de Cáceres (Catál. Monum. de Espana), Madrid 1924.
Provincia. - La provincia di Cáceres (20.012 kmq.) è la seconda della Spagna per estensione e la 43ª per densità di popolazione (437.857 abitanti al 1° gennaio 1928; cioè circa 22 ab. per kmq.). Occupa la parte settentrionale dell'Estremadura e confina a N. con le provincie di Salamanca e di Ávila, ad E. con quella di Toledo, a S. con quella di Badajoz e ad O. con il Portogallo. Il Tago, che l'attraversa da E. ad O. in una stretta, profonda e tortuosa valle, difficile a transitare, divide la provincia in due sezioni nettamente distinte, tanto per la natura del suolo quanto per il carattere e le costumanze della popolazione. La sezione settentrionale, addossantesi alle elevate Sierre di Gata e di Gredos, che la separano dalla Vecchia Castiglia e dal León, è montuosa, frastagliata, pittoresca, ricoperta di boschi di elci, sugheri, castagni, bene irrigata da numerosi corsi d'acqua, fertile, specialmente nelle valli solatie, di frutti, vini e olio. I contrafforti delle catene montuose, che si spingono fino al Tago, suddividono il paese in diverse piccole regioni naturali, ciascuna con proprie caratteristiche, quali il Campo Arañuelo, fra il Tago e il suo affluente Tiétar, arido e pietroso, La Vera, lungo la destra del Tiétar, formata dai versanti della Sierra de Gredos e di Jarandilla, la Valle de Plasencia, più stretta ed incassata della precedente, lungo il Rio Jerte, chiusa dalle catene di Jarandilla e di Tras la Sierra, fertile nella sua parte bassa, e il desolato paese di Las Jurdes o Las Hurdes, aspro, denudato, privo di vie di comunicazione. La popolazione nella parte settentrionale della provincia è più densa che nella meridionale e le piccole cittadine, tra cui le principali sono le due sedi vescovili di Plasencia e Coria e l'industriosa Hervás, grazie al maggiore frazionamento della proprietà rurale, godono di una certa prosperità. La sezione a S. del Tago sino alle catene marginali presso il confine con la provincia di Badajoz, appartiene alla "meseta" di SO.; la superficie è piatta e ondulata; qua e là qualche tratto paludoso; estesi pascoli; sparsi querceti, sughereti, oliveti e frutteti. Il clima di questa zona è piuttosto arido (pioggia annua a Cáceres 751 mm., con un minimo di 46 mm. nell'estate), con inverni alquanto rigidi ed elevate temperature estive (massima assoluta a Cáceres 41°,5), donde un'intensa evaporazione e conseguente prosciugamento di quasi tutti i corsi d'acqua. I centri sono più popolosi di quelli della sezione settentrionale: il capoluogo Cáceres, Trujillo, patria del Pizarro; Arroyo del Puerco, Garrovillas, Valencia de Alcántara. La maggiore ricchezza della provincia è l'allevamento del bestiame.