CACO (Cacus)
Mitico gigante, noto quale avversario di Ercole. La sua figura è paragonabile a quella di Alcioneo (v.). In ambedue i casi il gigante cerca di rubare ad Ercole i buoi che questi aveva sottratto a Gerione. Le più antiche fonti della leggenda risalgono tutte al I sec. a. C. (Virg., Æn., viii, 190 ss.; Liv., i, 7, 5 ss.; Dion. Hal., i, 39, 2 ss.; Ovid., Fast., i, 543 ss.; Propert., iv, 9, 1 ss.) e naturalmente differiscono una dall'altra per qualche particolare. La leggenda di Ercole e C. si svolge nella regione di Roma. Secondo Virgilio C. è figlio di Vulcano. Se ne sono conservate soltanto poche rappresentazioni figurative; solo un medaglione in bronzo di Antonino Pio, a Parigi, ed un medaglione rilavorato di Marco Aurelio a Vienna sono sicuri. Al British Museum di Londra si conserva un bacile campano in bronzo di stile arcaico; su di esso Ercole è raffigurato nell'atto di condurre via i buoi, mentre volge il suo sguardo ad un uomo legato ad un albero. Questa versione non è tramandata dalla letteratura antica, quindi appare dubbio che si tratti di C., come è stato spesse volte sostenuto. Si riconosce invece indubbiamente C. in uno specchio etrusco e in alcune urne cinerane etrusche. Queste figure non hanno però nessun rapporto con la leggenda di Ercole.
Monumenti considerati. - Medaglione di Antonino Pio: W. Fröhner, Les médailles de l'Empire Romain, p. 56; inoltre Roscher, i, c. 2289; medaglione di Marco Aurelio: Eckhel, Catalogus, ii, p. 219, n. 46; bacile bronzeo: U. B. Walters, British Museum Catal., n. 56o; Annali, xxiii, 1851, tav. A; specchio etrusco. E. Gerhard, Etr. Spiegel, v, p. 166, 5., tav. 127; urne etrusche: G. Körte, Urne etrusche, ii, Berlino 1890, p. 254 s., tav. 119.
Bibl.: R. Peter, in Roscher, I, cc. 2270-2290, s. v. Hercules; F. Münzer, Cacus der Rinderdieb, Basilea 1911.