CADITOIA (fr. machicoulis; sp. matacán; ted. Wurfloch, Pechnase, ingl. machicoletion)
Elemento della fortificazione antica, specialmente medievale, consistente in un'apertura praticata nei pavimenti di costruzioni aggettanti: di lì si gettavano proiettili, pietre, ecc., per impedire agli assalitori di aprire brecce ai piedi delle opere difensive o la scalata alle mura.
La merlatura di coronamento che serviva da riparo agli arcieri e ai tiratori in genere, costituiva un ostacolo per la difesa delle opere basse quando queste fossero minacciate da vicino: si costruirono così dapprima delle incastellature in legname (specie di ponti da muratori), da mettere a sbalzo al momento dell'attacco nemico, poi, riconosciuta l'efficacia di tale mezzo di difesa, lo si sostituì con opere permanenti in muratura; si ebbero così dei cammini di ronda sporgenti, coperti o scoperti; e con la caditoia ricavata in basso nel pavimento.
Molti antichi palazzi conservano la caditoia ricavata nel pavimento sovrastante all'androne, o alle scale, o addirittura al portone principale.
Nei cantieri di costruzioni edilizie la caditoia è la porticella che chiude l'apertura del bacino dove si spegne la calce.
Si chiama inoltre caditoia la lastra di pietra o di metallo portante varie feritoie, per lo smaltimento delle acque (v. fognatura).
Nei teatri, si dicon infine caditoie quelle specie di trabocchetti, apprestati in varî punti del palcoscenico, per fare apparire o scompariie gli attori, o le cose.