CAERLEON (Isca Silurum)
Fortezza legionaria occupata dalla Legio II Augusta a partire dal 74-75 d.C. c.a, situata nel Galles sud-orientale, nel territorio dei Silures, presso la foce del fiume Isca (Usk), da cui derivava il suo nome antico. La posizione nei pressi dell'estuario del Severn rendeva agevoli e frequenti le comunicazioni marittime e fluviali con i castella ausiliari posti lungo la costa del Galles, dai quali si dipartivano strade che conducevano verso l'interno. Il sito si trova a 15 m sul livello del mare, sulla sponda destra (occidentale) del fiume, nei pressi della sua confluenza con il più piccolo Afon Llwyd, su un pianoro protetto dal terreno paludoso.
Il consueto rettangolo con angoli arrotondati tracciato dalle mura di cinta (495 X 420 m) formava una fortezza di media estensione (20,5 ha). L'interno è attraversato dalla via principalis, che collega la porta sud- occidentale (porta principalis dextra) con quella nordorientale (porta principalis sinistra) ed è tagliata a metà dalla via praetoria, che ha origine dalla porta sud- orientale (porta praetoria). Il quartier generale (principia) è posto al centro, di fronte a questo incrocio. Davanti alla via principalis sono tre file laterali di isolati (scamna) su entrambi i lati della via praetoria. La residenza del legatus legionis, il praetorium, si trova dietro i principia, in una zona centrale delle dimensioni di due isolati. Alle spalle del praetorium, al di là della via quintana (parallela alla principalis) è uno scamnum occupato da caserme che si estendono su entrambi i lati della via decumana (quella proveniente dalla porta nord-occidentale: porta decumana). Qui le due serie di dodici caserme ospitavano quattro delle dieci cohortes della legione, mentre altre quattro erano sul lato opposto del forte. Le restanti due erano alloggiate nella zona centrale su entrambi i lati dei principia: quelle sul lato destro disponevano di caserme più ampie e più numerose, con alloggi per i centurioni anziani (primi ordines) più spaziosi, che indicano la presenza della cohors prima.
Sull'altro lato della via principalis è la consueta fila di case per i tribuni, uno senatorio e cinque equestri, e per il praefectus castrorum. La palaestra delle terme della fortezza interrompe questa fila affacciandosi sulla via principalis, mentre l'ospedale (valetudinarium) è stato individuato nella stessa fila, verso il muro di cinta. Il resto della fila era verisímilmente occupato da granai e forse da una schola. L'area restante della fila centrale era occupata da botteghe (fabricae), sulla sinistra dei principia e del praetorium, e da magazzini. Gli edifici della fortezza erano circondati da una strada perimetrale (via sagularis), e lo spazio tra questa e i bastioni era occupato da alcuni forni, cucine all'aperto e latrine. Le fortificazioni erano costituite dai bastioni, rivestiti in seguito da un muro di pietra, e da un ampio fossato interrotto solo in corrispondenza delle quattro porte. Le canabae si distribuirono lungo le strade vicine, comprendendo anche le grandi terme esterne, le c.d. Terme del Castello (Castle Baths), nei pressi della porta sud-orientale; ma il principale centro civile dell'area era Venta (v. caerwent), 13 km a E.
Nonostante le estese ricerche archeologiche degli ultimi anni, la storia della fortezza è ancora mal nota e la principale fonte di informazione è costituita dalle poche iscrizioni architettoniche monumentali, a cominciare dalla tavoletta di marmo di Carrara dedicata a Traiano nel 100 d.C., proveniente forse dalla porta sud-occidentale della fortezza. L'occupazione continuò per tutto il II sec. e, nonostante le tracce di un progetto di abbandono del sito, i frammenti di un fregio iscritto attestano restauri nei principia sotto Settimio Severo e Caracalla (198-209), mentre un'altra iscrizione su una pietra delle Terme indica un rifacimento non meglio identificabile delle fortificazioni durante il regno di Caracalla (212-217). Allora le tegole prodotte dalla legione portavano il marchio Antoniniana, sostituito a partire dal 222 d.C. da Severiana. Nel 234 e 244 d.C. i capi dei centurioni ricordarono l'anniversario dell'Aquila della legione il 23 settembre, compleanno di Augusto. Nel 253-258 d.C. le caserme (centuriae) della cohors VII furono ricostruite, mentre l'ultima testimonianza imperiale, che nomina Aureliano, deve appartenere al 274-275 d.C., quando in Britannia fu restaurato il potere centrale dopo la caduta dell'impero gallico. La fortezza continuò a essere occupata nel corso del IV sec., anche se verosimilmente in modo assai ridotto. Dal materiale di crollo dei principia provengono i frammenti di una ptèryx di bronzo di una statua loricata imperiale. Tra le caserme sono state trovate antefisse con le immagini protettive di Gorgoni o delfini, ma non, almeno sembra, dei due emblemi della legione, il Pegaso e il Capricorno. Dalla serie di ambienti sul retro dei principia viene il frammento di un mosaico in bianco e nero con un labirinto bordato da un girale di foglie che nasce da due urne. Le terme della fortezza, della fine del I sec., sono gli edifici di maggior rilievo dal punto di vista architettonico, con tre principali ambienti coperti a volta, che misurano insieme 47 X 21,5 m, ciascuno con una campata di 40 pedes, e una basilica di 64,5 X 24 m. Un mosaico raffigurava i tirsi di Bacco come lance gettate in aria, con cerchi concentrici che formavano un grande scudo rotondo. Nel canale di scolo del frigidarium vennero rinvenute 88 gemmae da anello. L'esistenza di templi di Diana, Giove Dolicheno e Mitra è suggerita da dediche del III sec. rinvenute in luoghi diversi.
L'anfiteatro, impostato su un asse minore di 140 pedes (41,3 m), dalle misure complessive di 83 X 63 m, fu inserito in uno spazio all'esterno dell'angolo meridionale, costretto tra un edificio termale preesistente e il fossato della fortezza. Il muro interno (arena) era alto 3,7 m e le gradinate (da 12,3 a 13,6 m) erano sostenute all'esterno da un muro di contenimento con contrafforti. Le pareti laterali delle due entrate principali sono parallele e non radiali all'area ellittica; sostenevano in origine una copertura parziale mediante volte a botte inclinate. I quattro ingressi secondari avevano ripide rampe di scalini e coprivano le gabbie per le fiere, mentre le due entrate principali sull'asse minore avevano delle piccole cabine di attesa per i gladiatori e gli altri addetti. Le gradinate di terra conservano oggi la loro forma originale e servivano di base alle soprastrutture in legno che portavano i sedili. I ritrovamenti, tra cui anche un biglietto d'ingresso in piombo, indicano che la struttura non era usata solo per l'addestramento militare ma per combattimenti di gladiatori 0 spettacoli simili. Una pietra di un contrafforte porta i simboli (tridente e galerus) di un retiarius vittorioso, resi in modo rozzo.
Bibl.: R. J. Brewer (ed.), CSIR, I, 5, Wales, Oxford 1986; J. D. Zienkiewicz, The Legionary Fortress Baths at Caerleon, 2 voll., Cardiff 1986; G. C. Boon, The Legionary Fortress of Caerleon-Isca, Cardiff 1987; S. S. Frere, in Britannia, XIX, 1988, pp. 421-422.