CAFFA (in caffino: kafā́) (VIII, p. 255)
Durante l'occupazione italiana dell'Etiopia il C. ha fatto parte del governatorato del Galla e Sidamo. Dopo la restaurazione il C. costituisce una provincia (49.000 km2 e 1.200.000 ab.), distendentesi, come territorio, in direzione NE-SO, fra 34° 50′ e 37° 30′ long. E e 4° 30′-8° 30′ lat. N, chiusa fra il fiume Omo a NE e E, lago Rodolfo (estremità N) e Kenya a S, Kenya, Sudan e la provincia dello Ilubābor a O, Wållaggā́ a N; essa comprende, così, oltre il C. storico, anche il Gimma, il Limmu Ennāryā́, il Gump̀, il Gomp̀, il Gep̀, il Gimirp̀, il Gurrafarda, ecc. Capoluogo è Gimma, dall'epoca dell'occupazione italiana divenuta il maggiore centro urbano dell'Etiopia sud-occid.; nel 1952 vi è stata aperta la Agricultural Technical School con gli aiuti statunitensi del "Point Four" (v. etiopia).
Per quanto riguarda la lingua del C., recenti ricerche avrebbero messo in luce una sua varietà nella quale il tono sillabico agisce con valore semantico distintivo nelle parole, ma il fenomeno deve essere meglio accertato e chiarito. Altro materiale è stato poi raccolto sugli Šināšā́, popolazione affine ai caffini per cultura e lingua.
Bibl.: Oltre quella citata alla voce etiopia in quest App., E. Cerulli, Etiopia Occidentale, 2 voll.; Roma 1929 e 1933; M. M. Moreno, Appunti di caffino, in Rivista degli studi orientali, 1940, pp. 373-385; V. L. Grottanelli, Gli Scinascia del Nilo Azzurro e alcuni lessici poco noti della loro lingua, in Rassegna di studi etiopici, 1941, pp. 234-270; C. Conti Rossini, Pubblicazioni etiopistiche dal 1936 al 1945, in Rassegna di studi etiopici, 1947, pp. 62-86; H. Plazikowsky-Brauner, Schizzo morfologico dello Scinascia, in Rassegna di studi etiopici, 1950, pp. 65-83; E. Cerulli, Studi Etiopici, IV: La lingua caffina, Roma 1951; W. Leslau, Moča, a tome language of the Kafa group in South-Western Ethiopia, in Africa, Londra 1958, pp. 135-147; id., A dictionary of Moča, Berkeley 1959.