CAGLIARESE
. Sotto Ferdinando il Cattolico (1479-1516), uscì dalla zecca di Cagliari una piccola moneta col busto del sovrano al dritto e al rovescio una croce, con la leggenda Castri Callari: gli stessi impronti di quella che fino allora si era chiamata "minuto", ma con la leggenda variata dalla quale derivò il nome di cagliarese. Contemporaneamente, si emisero doppî cagliaresi; queste monetucce erano di mistura, al titolo di 84 e 70 millesimi. Con gli stessi tipi si continuò a coniare sotto Carlo V (1516-1556). La leggenda cambiò sotto Filippo II; e il valore d'ora in avanti corrisponde a due denari della lira sarda; si hanno anche pezzi da 2, 3 e 6 cagliaresi, ossia 4 denari, mezzo soldo e soldo. A cominciare da Carlo II di Spagna (1665-1700), furono di puro rame. Il duca di Savoia Vittorio Amedeo II, divenuto re di Sardegna (1721-1730), fece coniare cagliaresi e pezzi da 3, tanto nella zecca di Torino quanto di Cagliari. L'ultima moneta da 3 cagliaresi venne emessa da Vittorio Emanuele I, nel 1813.
Bibl.: Corpus Nummorum Italicorum, I, II, Roma 1910, 1911; E. Martinori, La Moneta ecc., Roma 1915, p. 49.